Il Figlio dell’uomo

Matteo 26:64, “D’ora in poi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo”.

Al centro di questa immagine c’è il contrasto ironico che i vangeli descrivono così chiaramente, e cioè che colui che viene spogliato, percosso, deriso e coronato con le spine della nostra maledizione è, in verità, il divin Figlio dell’uomo ritratto in Daniele 7, colui al quale appartiene il governo di tutte le nazioni.

Gesù dice che “D’ora in poi” i capi ebrei vedranno il Figlio dell’uomo intronizzato nella gloria di Dio. Ma quando Gesù dice questo? Al culmine della sua più grande sofferenza e umiliazione. Il punto non è che Gesù sarà rivelato in gloria dopo la sua sofferenza (come se le sue agonie fossero un preludio alla gloria); piuttosto, il punto è che proprio ora, mentre scende nelle tenebre della sofferenza e della vergogna, spogliato e inchiodato alla croce, in questo momento ciò che i capi ebrei vedranno sarà il Figlio dell’uomo, intronizzato nella potenza e nella gloria, che verrà come Re sulle nazioni. Naturalmente, coloro che videro la Sua prova, la fustigazione e la morte, in quel giorno non si resero conto di ciò che stavano vedendo.

Ciò che Gesù disse in Matteo 26:64 non può aver luogo fino a quando il Crocifisso non sia risorto, in modo tale che la luce della Sua risurrezione rifluisca e così sveli l’orrore della sua crocifissione come splendore dell’amore sovrano. Non fino ad allora, e solo mediante gli occhi della fede data dallo Spirito.

Solo allora possiamo vedere, proprio nella Passione di quest’uomo (che rappresenta l’umanità, che porta sulla sua fronte la nostra maledizione e mostra nel suo corpo nudo e crocifisso la nostra vergogna), la gloria del Figlio dell’Uomo, in trono in autorità universale, innalzato al cielo, radioso come l’immagine immacolata del Dio invisibile.

Fonte: www.fullofeyes.com (https://www.instagram.com/p/CSovx25L0m2/