A DISAGIO CON DIO_parte II

* Genesi 3, 8-11: Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. Rispose: “Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”.

Dio conosce ogni nostro pensiero e sa in anticipo ogni nostro gesto. Dio non ci abbandona mai. Capisce sempre quello che passa per la nostra testa e non ha bisogno di chiederci nulla, sa già tutto. Se Dio domanda all’uomo: “Dove sei?” non è perché non ne è a conoscenza, ma perché tale domanda risuoni nel nostro cuore e ci metta in discussione. “Dove sono? Perché sono finito qui? Chi è la persona che mi è accanto? Cosa sto facendo? Come ho potuto farlo?”

La domanda di Dio scuote il nostro cuore e ci aiuta a rientrare in noi stessi. Non serve a nulla nascondersi, Dio sa già tutto. A noi crea vergogna uscire allo scoperto, non a Dio. Nudi lo eravamo anche prima, per Dio nulla è cambiato. Dobbiamo crescere e avere il coraggio di guardare i nostri errori con occhi maturi. Guardarli per non commetterli più. Guardarli per poi correre a braccia aperte dal Padre di misericordia. Egli sa che non siamo perfetti. Egli conosce già anche i nostri futuri errori. È il Dio che ha lavato i piedi a Giuda quello da cui stiamo andando. È il Dio che ha chiesto al Padre di perdonare i suoi persecutori quando si trovava sulla croce. Questo è il nostro Dio. Non dobbiamo averne mai paura! Piuttosto, è di noi che dobbiamo averne: cosa facciamo quando Lui non c’è? Cosa c’è nel nostro cuore?

Se noi escludiamo Dio dalle nostre decisioni, ci affideremo a un io egoista e menefreghista che ci spedirà diritto diritto dal maligno. L’errore più grande della vita è escludere Dio dalla nostra giornata e dalle nostre decisioni. In questo gesto si consuma una tragedia vera e propria. Accettiamo il perdono di Dio e ritroveremo la pace. E impariamo questo insegnamento dalla nostra caduta: mai più muovere un passo senza aver invocato il Dio del consiglio e della gioia nel nostro cuore. Se noi ci distacchiamo da Gesù, potremo solo essere infelici.

Non permettiamoci nuovi dolori o sofferenze, ma dedichiamoci con amore a compiere la Volontà di nostro Signore. Facciamo della gioia e della prosperità il simbolo della nostra vita in Cristo, non altri. A questo Cristo ci ha chiamati. Ci rialzerà, ci solleverà e tutto sarà come prima, addirittura meglio di prima: adesso, infatti, sappiamo quanto è brutto separarsi da Lui e quanto è importante ricevere il Suo abbraccio di perdono.