ABRAMO: I DUE RE DELLA VALLE (GENESI 14)

Genesi 14 sembra solo una parentesi guerresca. Se la guardiamo attentamente però, è un momento di prova per Abramo, dal quale egli esce ancora più rinforzato nella fede. Alcuni re limitrofi a Canaan muovono guerra ad altri re, tra cui quelli di Sodoma e Gomorra, i quali vengono sconfitti.

I vincitori presero tutte le ricchezze di Sodoma e di Gomorra, tutti i loro viveri e se ne andarono. 12 Andandosene presero anche Lot, figlio del fratello di Abramo, con i suoi beni: Lot abitava infatti a Sodoma. (Gen 14, 11-12)

Lot non si era accontentato della sua porzione di terra nella fertile valle del Giordano, alla fine si è insediato stabilmente a Sodoma. Viene catturato con tutta la famiglia e gli averi, ma Abramo riesce a salvarlo e recuperare anche tutti i beni dei re sconfitti. Innegabilmente Dio è con lui e lo assiste, perché Abramo non era un guerriero di professione, ma un nomade, pastore, seppur ricco di beni. Mentre torna indietro, due re gli vengono incontro:

Com’egli se ne tornava, dopo aver sconfitto Chedorlaomer e i re che erano con lui, il re di Sodoma gli andò incontro nella valle di Sciave, cioè la valle del re.
18 Melchisedec, re di Salem, fece portare del pane e del vino. Egli era sacerdote del Dio altissimo. 19 Egli benedisse Abramo, dicendo: «Benedetto sia Abramo dal Dio altissimo, padrone dei cieli e della terra! 20 Benedetto sia il Dio altissimo, che t’ha dato in mano i tuoi nemici!» E Abramo gli diede la decima di ogni cosa. (Gen 14, 17-20)

Attenzione! Melchisedec non era nominato né coinvolto nella guerra che si era svolta prima tra i re della valle. È un re speciale, sembra apparire dal nulla nel racconto, eppure è sacerdote del Dio altissimo, compie gesti profetici (pane e vino), benedice il patriarca! Noi oggi sappiamo che è figura e simbolo di Gesù (vedi lettera agli Ebrei). Abramo incontra Melchisedec e, senza che il re chieda nulla, gli dà la decima di tutto. È un gesto di riconoscenza per la benedizione avuta, un atto di riconoscimento per il Dio che entrambi servono.

Dopodiché avviene un altro incontro:

Il re di Sodoma disse ad Abramo: «Dammi le persone; i beni prendili per te». (Gen 14,21)

Rispetto a Melchisedek, ben diverso è l’approccio del re di Sodoma, che tra l’altro è un reuccio da strapazzo, sconfitto e umiliato nella guerra, tanto da cadere dentro dei pozzi di bitume (cfr. Gen 14, 10). Il re di Sodoma va incontro ad Abramo, non lo ringrazia nemmeno per aver riportato i beni, figuriamoci benedirlo. Lo approccia con una frase secca, «Dammi le persone; i beni prendili per te». Vuole comprare Abramo? Vuole ripagarlo malamente?

Questo re puzza di satanico e non solo perché è il re di Sodoma. Non benedice, pensa solo al proprio tornaconto e alla propria immagine. Vuole le persone, perché satana da sempre sa quanto è preziosa un’anima. È disposto a incantare con la seduzione delle ricchezze del mondo pur di avere le anime sotto il suo controllo.

Ma Abramo ha già scelto di Chi fidarsi. Ha riconosciuto subito la differenza tra questi due re. Serve il Re che lo benedice e rifiuta categoricamente il re che lo tenta e lo vuole sedurre.

22 Ma Abramo rispose al re di Sodoma: «Ho alzato la mia mano al SIGNORE, il Dio altissimo, padrone dei cieli e della terra, 23 giurando che non avrei preso neppure un filo, né un laccio di sandalo, di tutto ciò che ti appartiene; perché tu non abbia a dire: “Io ho arricchito Abramo”. 24 Nulla per me! Tranne quello che hanno mangiato i giovani e la parte che spetta agli uomini che sono venuti con me: Aner, Escol e Mamre; essi prendano la loro parte». (Gen 14, 22-24)

Abramo supera brillantemente la prova, ma non è stato semplice. Pensiamo a quante volte Gesù ci è venuto incontro con “solo” la Sua benedizione e l’iniziativa di comunione, mentre il mondo ci allettava, con guadagni e soddisfazioni concreti e immediati… e questa prova arriva subito dopo una battaglia, cogliendoci stanchi e demotivati… Gesù ci vuole benedire e ristorare in modo duraturo, il nemico vuole solo distrarci e farci cadere…Tenere duro non è facile. Abramo ha rinunciato a molto nell’umano, anche se guadagna sempre più terreno nel campo dello Spirito. E infatti Dio gli parla ancora, subito dopo (vedi Gen 15,1).

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