AMARE IL PROSSIMO NEL SIGNORE

Meditiamo adesso il terzo “ama!” che il Signore ci comanda: amare il prossimo. Non è un amore generico, ma specifico. Ma attenzione a come amiamo. Spesso noi lo facciamo in base alle nostre simpatie, e non in modo imparziale. Questo perché certe persone ci prendono nel nostro uomo vecchio, cioè suscitano in noi ricordi, periodi passati o ci portano alla mente altre persone. Noi così le amiamo perché il nostro io ne è attratto.

Ciò che proviamo per queste persone non viene dal Signore!

Invece talvolta abbiamo a che fare con uomini che non sceglieremmo mai come compagni di vacanze o di divertimento. Magari sono ottime persone e non malvagie, ma in noi non suscitano niente. Ebbene, nei loro confronti i nostri sentimenti saranno forse un po’ forzati, ma agli occhi del Signore conta che siano reali e concreti. Verso di loro, infatti, noi non abbiamo nessuna aspettativa particolare, siamo distaccati, e proprio per questo riusciamo a essere profondamente giusti.

Li amiamo perché è giusto farlo, perché lo meritano in quanto esseri umani. Ciò ci basta per servirli come nostro prossimo.

Amare il prossimo nel Signore: non per simpatia, ma perché il prossimo merita amore e sacrificio.

Tutti coloro con cui abbiamo a che fare vanno amati, ma se prima della loro persona vediamo il sacrificio di Gesù, riusciamo ad amarli in Lui.

Il Signore ce li ha donati, e noi dobbiamo amarli in Lui e non in noi stessi. Sembra strano, ma siamo più capaci di farlo verso chi ci sta meno simpatico.

Dobbiamo stare attenti: la nostra debolezza nella carne ci può condurre al peccato, che in questa circostanza è donare al prossimo noi stessi, invece di Cristo. Avere delle simpatie è cosa umana, ma esse vanno superate nel Nome di Gesù.

Chi vogliamo donare alle persone che più ci appassionano?

Doniamo il Signore e renderemo loro un maggior servizio!

Amiamo di cuore il prossimo, amiamo con la mente chi il Signore ci affida! Possiamo farlo solo con Lui come filtro!

1 Corinzi 9, 19-23: 19Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: 20mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. 21Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. 22Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. 23Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.

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