A come… Amore, quello vero

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Come possiamo dimostrare a chi ci sta accanto il nostro amore? Certamente non è sufficiente provare un sentimento, ma va altrettanto espresso con gesti, parole e non solo pensieri. L’amore non è una cosa astratta, non è un puro sentimento senza riscontro. L’amore si vive e si tocca, si accarezza e si coltiva, si custodisce e si protegge da ogni male. Non esiste amore senza azione, non si può amare senza fare qualcosa per l’altro. L’amore è fare, prima che ricevere. Eppure spesso si pretendono gesti d’amore, senza essere capaci di darne. Oppure si pesa l’amore dell’altro dai fatti esteriori e si paragonano con i nostri. L’amore non è una bilancia, ma una grande borsa da cui estrarre, e non dalla quale ricevere. Amiamo e quindi doniamo amore, facciamo e pensiamo per il bene dell’altro, che diventa anche il nostro bene. La logica dell’amore è diversa da quella umana, perché qui non si giudica il profitto, ma l’uscita. E più esce e più ricaviamo, e più esce e più saremo in grado di donare, ancora e ancora. Ecco che è l’amore ciò che ci avvicina a Dio e al Suo modo di porsi con noi. Se noi amiamo il nostro compagno di vita, proviamo lo stesso sentimento che ha Dio per ognuno di noi.

L’amore non è mai meritato. Si riceve in dono. Nessuno può ritenersi tanto perfetto o giusto da credersi in diritto di avere amore. Spesso si diventa aggressivi perché non si è amati come si desidera, ma ciò porta necessariamente fuori strada. L’amore non può essere comprato con regali, moine, gesti umani. L’amore è un dono meraviglioso, e come tale un giorno arriverà anche nelle nostre vite, ma in realtà esso c’è già, perché Dio è il primo e unico autore e datore di vero Amore. L’amore è sacrificio e gioia. L’amore è perdere se stessi per donare all’altro il meglio di sé. Quando uno non si sente riamato è molto triste, ma ancora di più dovrebbe esserlo chi non sa amare e chi non sa pensare ad altro che a sé. Il contrario dell’amore non è infatti l’odio, ma la malattia più pericolosa e aggressiva di tutte: l’egoismo. L’amore ci modella e ci rafforza. Ci separa da terra e ci dona la parte più importante della nostra esistenza: la gratuità. Chi non sa amare non sa vivere. Chi non sa vivere non conosce altro che sé e il suo proprio dolore.

L’amore non conosce misura. È oltre il tempo e oltre lo spazio. È un segno eterno e indelebile della nostra vita. L’amore è un sigillo, crea un’appartenenza, ma non lega a sé, non incatena. L’amore libera e rende felici, ogni giorno. Non è facile amarsi teneramente e pienamente, ma è possibile, perché così abbiamo scelto. L’amore è la decisione più saggia della nostra vita, ed essa va coltivata quotidianamente nella pazienza e nella tenerezza più squisita. L’amore vero non ha prezzo, perché è un dono sceso dall’Alto per chi lo desidera. Non va meritato, né sospirato, ma solo accettato, così come viene, nella nostra vita. Nessun uomo e nessuna donna sarà mai un essere perfetto, ma ciascuno può impegnarsi e dedicarsi all’altro come obiettivo più importante da raggiungere. Un amore che mette se stessi al centro non è vero ed è destinato a cadere. Al centro ci sia l’altro con i suoi bisogni, ma prima di tutto ci sia quel Dio che unisce e mai separa. Egli donerà sempre ciò che manca, perché è Lui vincolo di ogni perfezione e benessere.

L’amore è il modo più giusto di porsi nel mondo. Con gioia e gratuità trattiamo il nostro prossimo, come vorremmo essere sempre trattati noi. L’amore è e sia il nostro modo di offrirci sempre. Con questo atteggiamento possiamo superare ogni avversità e ogni malumore. Perché l’amore copre il malessere, risana nelle difficoltà, sa dimenticare. Amare fa rima con perdonare. Non è possibile essere perfetti, ma si può desiderare il bene dell’altro sopra ogni altra cosa, e cominciare a morire al nostro egoismo per il bene comune. Chi si lascia amare ha ricevuto e quindi dona amore. Non siamo piccoli, è timorosi nell’amore, perché non saremo mai giudicati per quanto abbiamo, ma per quanto vorremmo dare al nostro prossimo. L’amore vero non è egoista, né pensa per sé. Siamo capaci di amare? Distacchiamoci dalla nostra visione di vita, lasciamo la nostra strada per intraprenderne un’altra, quella comune, che ci fa cambiare in meglio. Non più la nostra via, non più da soli.

L’amore non si stanca mai. È denso di aspettativa, ha sete di appagare, è gonfio di bene per l’altro. Chi ama è perennemente alla ricerca della felicità altrui, e la vuole non solo per stare bene per sé, ma soprattutto per vedere un sorriso e un benessere nel volto di chi ha vicino. Amare significa osservare, capire e agire per migliorare e mai il contrario. Quanto è difficile però comprendere sempre cosa sia meglio fare! L’amore è intuitivo, ma spesso è sottoposto a rischi: dare subito e tutto. Non ci sono ricette o consigli nei sentimenti, ma una cosa sola va ricordata: mai avere fretta. Piano piano, goccia a goccia, giorno dopo giorno. Il tempo è la dolcezza dell’amore, perché tutto si trasforma e si addolcisce proprio nell’attesa e nelle piccole cose. Chi ama è attento, ma sa che i frutti li raccoglierà più in là senza per questo perdersi d’animo. Chi ama non pensa a sé, ma all’altro, con fiducia.

L’amore non si carica di responsabilità o impegni che non può mantenere. C’è, nel profondo, un forte senso di giustizia. Pertanto, non si potrebbe mai tradire l’amato promettendo o proclamando ciò che non si può, ciò che non si è. L’amore è onesto e concreto, è reale e non menzognero. L’amore fonda la sua sostanza nella fedeltà e nella verità: non può deludere, perché dà ciò che ci si aspetta e ottiene ciò che gli si dona. L’amore sia ed è il nostro scopo di vita: possiamo riuscire in tutto, ma senza amore non c’è speranza, né cambiamento. Non è possibile stare al mondo senza amare: ciò è puro egoismo e il nostro limite sarà sempre contro di noi. Amare è vivere, non amare è solo morire. Beato chi fa dell’amore il suo fondamento: non c’è delusione o sconforto che non possa essere sanato da un modo di vivere sempre vincente. Non consideriamo l’amore solo un sentimento: esso è un atteggiamento, uno sguardo sulla realtà, un puro modo di porsi. Amiamo e cresceremo, e saremo veri, e saremo Suoi per sempre.

Amare è mostrare. Non se stessi con tutte le proprie qualità. Nessuno può dichiararsi perfetto o senza macchia. Amare è guardare nella stessa direzione, che non è il proprio tornaconto personale, né la propria realizzazione. Amare è guardare a Cristo, amare è camminare andando sempre verso di Lui. Cristo non è lontano dal nostro cuore: ha formato ogni nostro tessuto, ha inondato di bene la nostra persona, è dentro di noi. Dobbiamo accettarlo e incamminarci. La nostra meta non è fuori di noi, ma consiste nella realizzazione della nostra natura. Mostrare Lui e non il nostro egoismo ci salverà da ogni pericolo e da ogni malattia. Cristo unisce due persone, perché desidera la nostra felicità, che trova compimento nel crescere in Lui prima che nel realizzare noi stessi. Chi ama vuole il bene dell’altro e spera più di tutto che sia felice e soddisfatto. Ma la vera gratificazione è nell’amare e non nell’avere. Amare profondamente la nostra più intima natura ed accettare che essa è un dono perfetto dell’Eterno. Eccola qui, la nostra felicità.