Catechesi – CAMMINARE NELLA VERITA’

“Non ho gioia più grande di questa, sapere che i miei figli camminano nella verità.”  (3 Giovanni 4)

  • Questa bellissima frase dovrebbe essere tenuta sempre a mente da ogni credente. E’ pronunciata da Giovanni, padre spirituale della sua comunità, che si rallegra per i suoi figli nello spirito.
  • Giovanni è contento per un motivo molto importante: perché i figli camminano (peripateo) nella verità. Non gli interessa se hanno doni, carismi o benedizioni. Sa che queste cose sono un sovrappiù.
  • Ci possono essere molti doni grandi in una comunità, ma se non si cammina nella verità è tutto inutile. I doni e i carismi non sono indice della santità (di un gruppo o di una persona): sono mezzi che il Signore distribuisce a sua totale discrezione per l’edificazione e diffusione del suo regno.
  • Quanti genitori (nella carne e nello spirito) si rallegrano per le cose sbagliate? Successi personali o professionali, buona fama nel mondo…
  • E invece solo una cosa può dare gioia ad un genitore, sapere che il figlio cammina nella verità. Ovviamente, la verità è una sola: Gesù.
  • Camminare nella Verità è questione di scelte. Significa mettere un passo dietro l’altro mantenendo gli occhi fissi su Gesù per non essere distratti dalle mille voci del mondo.
  • Tra l’altro notiamo che Giovanni non constata di persona che i suoi figli camminano nella verità, ma lo sa perché lo sente dire (akouo). Questo è ancora più gratificante. Perché sapere che i figli si comportano correttamente quando non sono sotto lo sguardo dei genitori significa che hanno accolto e vivono veramente ogni insegnamento impartito.
  • Il termine usato qui per figli è tekna, ovvero prole in senso generico. Questi figli di Giovanni possono essere bambini in Cristo o adulti nello spirito, ma non importa. Ciò che conta è che camminino nella verità e questo può e deve essere fatto ad ogni stadio di sviluppo spirituale.
  • Ma cosa comporta camminare nella verità?
  • Significa mettere i piedi dove Cristo li ha messi. Gesù ha vissuto la propria vita terrena, ma in Lui si ricapitolano tutte le cose, e quindi Lui conosce bene anche il nostro percorso personale. Se lo vogliamo, ci darà istruzioni per percorrere una via non sempre agevole, ma sicura.
  • Per essere chiari: non è sempre vantaggioso camminare nella verità. Anzi, la maggior parte delle volte è controproducente sul lato umano. Perché chi cammina nelle verità risulta scomodo a coloro che la verità non la vogliono udire o vedere.
  • Non si tratta solo di disagi o incomprensioni quando si parla con gli altri: il prezzo della verità esiste anche quando non diciamo una parola, ma ci rifiutiamo di andare nella stessa direzione del mondo.
  • Ad esempio quando tutti si approfittano di una situazione nel posto di lavoro e noi no. Quando tutti agiscono scorrettamente alle spalle di un malcapitato e noi ci rifiutiamo di farlo. La nostra azione denuncia, per paragone, gli sbagli degli altri.
  • Bene che vada possiamo essere presi in giro. Ma molti nostri fratelli e sorelle in Cristo pagano la vita per la verità. E noi? Saremmo disposti a farlo?
  • Quindi la gioia di Giovanni per i suoi figli veraci non è scevra da spade che trapassano l’anima, come è successo a Maria. Giovanni sa bene che i suoi figli possono pagare con la vita la loro fedeltà. Ma sa anche che non c‘è niente di più importante di Cristo: quindi quale gioia maggiore?
  • La verità va difesa a tutti i costi, perché è molto facile perderla. Prima di tutto va difesa nel nostro cuore. Non ha senso cercare di insegnarla agli altri se poi si vive una vita di compromesso.

catechesi_12_1“mezza verità + mezza verità = bugia”