Catechesi – INDIZI E CONFERME

“Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: “Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”. Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.” (Matteo 2, 7-9)

  • È stridente il contrasto tra Erode e i magi: l’uno pieno di boria e di malizia, gli altri umili e alla ricerca della Verità. Il Messia nasce a pochi chilometri dal palazzo di Erode, ma egli non sa cosa sta succedendo sotto il suo naso; per contro, alcuni uomini da un lontano paese orientale sanno della nascita di Cristo e vengono appositamente per adorarLo.
  • Mettiamoci nei panni dei magi. Essi non appartengono al popolo di Israele, non conoscono le profezie ebraiche sul messia. Eppure Dio guida la loro sincera ricerca. Come? Disseminando il loro percorso di indizi e conferme. Quando ancora si trovano nel loro paese lontano, Dio getta semi di Sapienza proprio laddove essi rivolgono il loro umano interesse. I magi erano astronomi, e così Dio usa una stella (aster, anche astro o meteora) per segnalare il Suo arrivo.
  • Dio fa così con noi sempre. Conosce le nostre attitudini e le nostre passioni, e ci lancia messaggi proprio nel nostro campo di interesse, perché sa che la nostra attenzione è rivolta lì. Se il nostro cuore è aperto, riusciamo a cogliere verità che un occhio distratto ignora. E così andiamo dietro a quell’indizio, perché ci riempie l’anima di una grande gioia.
  • Ad esempio, Dio può usare un libro ispirato per attrarre a Sé un accanito lettore; può fare leva sulle bellezze del creato per portare un amante della natura a rivolgere lo sguardo al Creatore, e così via.
  • La stella dei magi è il primo indizio, quello che fa accendere la curiosità e la passione per il Signore. Grazie ad essa, viene indicata chiaramente una direzione. Infatti i magi vanno dall’oriente direttamente in Giudea. Non girano per il mondo a caso, sperando di imbattersi nel Re che sta per nascere. Questo sia per noi una garanzia: il Signore dà degli indizi che a noi spesso risultano poco espliciti; ma non sono mai oscuri o generici! Ciò che conta per Dio è darci una direzione, non i dettagli del viaggio: quelli sono una sorpresa e una scoperta continua! Ecco perché il nostro è un cammino di fede: si va avanti fidandosi di Dio e basta. Proprio come Abramo: Dio gli disse «vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che Io ti indicherò» (Gen 12,1). Tempo futuro. Niente dettagli preliminari, solo la certezza di uscire dai confini delle cose a lui note da sempre.
  • Finché non lo intraprendiamo risolutamente, il cammino di fede ci genera paura: dove andrò? Chi incontrerò? Sarò all’altezza? Come farò a capire che sono sulla strada giusta?
  • Queste sono le domande dell’incredulità. Dio ci mostra il cammino passo per passo; se per caso prendiamo una strada sbagliata ce lo segnala. Ogni incontro è preordinato affinché cresciamo nello spirito e portiamo la vita di Dio ovunque andiamo. Saremo sicuramente all’altezza perché potremo attingere dalle Sue risorse e non dalle nostre!
  • I magi si mettono in viaggio risoluti e senza dubbi: stanno cercando il re dei Giudei. Ma la Giudea è grande, dove andare? Il buon senso li porta da Erode, re di Giuda. Avremmo anche noi fatto lo stesso, del resto umanamente un re nasce in un palazzo.
  • Ai nostri occhi di spettatori, questo è un passo falso, perché conosciamo la crudeltà di Erode che lo spingerà alla strage degli innocenti. Ma Dio all’inizio non ferma i magi, dicendo loro di non andare da Erode. Per cui dobbiamo fermamente credere che anche la visita al palazzo di Erode sia nella volontà di Dio. E lo è, per ben due motivi.
  • Primo: ogni uomo ha diritto di conoscere la salvezza di Cristo, quindi l’annuncio viene portato anche nel palazzo di Erode. È stata un’occasione, non colta, di convertirsi.
  • Secondo: è proprio lì che i magi odono per la prima volta la profezia ebraica sulla nascita del messia (Mt 2,5)! Quindi ogni luogo sulla terra può diventare sede di evangelizzazione, anche il più impensato!
  • La stella è l’indizio, ma la Parola di Dio deve sempre essere la conferma. Da quel momento i magi non hanno solo una direzione, hanno una mèta esatta, e proprio grazie a Erode, che li invia a Betlemme! Questo ci conferma che quando procediamo per fede non ci sono passi falsi o incontri inutili, ma tutto è predisposto da Dio. E spesso, proprio nel posto che sembra «sbagliato», la Parola di Dio ci viene incontro e ci dà indicazioni precise!
  • Erode non era certo un uomo secondo il cuore di Dio, ma il Signore ha diretto le sue decisioni in modo che i veri fedeli, i magi, ne fossero beneficati e non danneggiati. Soffermiamoci infatti sul versetto: «Erode […] li inviò a Betlemme». I magi in terra di Giudea non vanno di loro iniziativa, ma sono ufficialmente inviati dall’autorità del luogo!
  • Dio opera sempre nell’autorità costituita, ecco perché ci chiede di onorarla. I magi onorano l’autorità (segno questo di grande fede, vedere centurione), infatti il v. 9 dice: «udite le parole del re, essi partirono». Il verbo in greco è akoyoo, cioè ascoltare, ma anche dare retta, obbedire. I magi rimangono nell’ubbidienza a Dio anche prestando ascolto all’autorità locale.
  • Dio successivamente interviene, avvisandoli in sogno di non tornare da Erode. Il Signore apprezza chi onora l’autorità, ma se essa  è malvagia il Signore ci protegge dalle sue trame inique. Dopo aver studiato l’esempio dei magi, abbiamo ancora dubbi che Dio guidi ogni nostro passo?