Catechesi – AMARE SENZA TIMORE

“Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore.” (1 Giovanni 4,18)

  • Non c’è termine più bistrattato ed inflazionato di “amore”. Ma dobbiamo fare chiarezza perché è molto importante definirlo, o perlomeno, dire cosa comporta. Perché Giovanni ci dice chiaramente che “Dio è amore”, quindi non possiamo darlo per scontato.
  • Intanto: definiamo che l’amore in greco si definisce con tre termini che ne esprimono tre caratteristiche diverse. Eros, philia e agape. L’amore cristiano, quello di Dio è solo ed unicamente l’agape. Il che non esclude anche gli altri, ma li supera e li porta a compimento.
  • Infatti l’agape è l’amore-dono. Quello che non chiede per sé, che si dona per il bene dell’altro. Solo Dio ama così. L’uomo, da solo, non potrà mai amare come agape, al massimo come philia, cioè affetto, un amore che può essere anche sincero ma in cui si mira al bene di entrambe le parti coinvolte. C’è piacere di stare insieme, ma non si perde la propria vita per l’altro.
  • Poiché siamo figli di Dio, tempio del suo Spirito, ecco che Dio stesso ci dà la sua capacità di amare di un amore dono, che agisce sempre e solo per il bene dell’altro, senza tener conto dei propri interessi.
  • In questo versetto specifico ci viene illustrata una precisazione importante. Cioè che nell’amore non c’è timore. Il termine usato è phobos, quindi proprio paura.
  • Un po’ ci sembra strano: perché Giovanni parla proprio della paura? Ci pare scontato che l’amore e la paura non vadano di pari passo… o sì?
  • Sì, se l’amore è imperfetto. No, se l’amore è perfetto.
  • La perfezione non è affatto quello che pensiamo noi, cioè assenza di limiti o di difetti. La perfezione è completezza! Lo si capisce dal verbo usato, teleo, che significa ultimare, finire. È lo stesso verbo usato da Gesù sulla croce quando disse ”tutto è compiuto”.
  • Questo ci aiuta a capire che non è importante fare le cose “alla perfezione” nel senso umano del termine, ma farle fino in fondo e con la giusta motivazione, che deve essere il bene dell’altro; anche quando ciò comporta la correzione.
  • La paura è una componente dell’amore solo umano: paura di perdere una persona, paura che non ci ami abbastanza, paura di farle del male, paura che ci faccia del male…
  • Ma nell’agape, ovvero nell’amore di Dio la paura non esiste. Anzi è proprio l’agape che la scaccia al suo sopraggiungere. La paura non viene da Dio, pertanto quando arriva Lui ogni cosa che non Gli è conforme se ne va, si esorcizza.
  • Nell’agape non ci sono le paure di cui sopra, perché:
  • La morte è sconfitta da Dio e quindi chi amiamo lo ritroveremo sempre; se agiamo secondo le indicazioni di Dio e per il regno, non potremo fare male; qualsiasi cosa ci possano fare gli altri, Dio guarisce tutte le nostre ferite e in Lui possiamo perdonare.
  • L’agape, cioè il vero amore, è sempre nella libertà. Per cui, ogni volta che notiamo costrizioni più o meno celate, manipolazioni, vittimismi, servilismi, ecc, stiamo desti: quello non è amore.
  • Nella traduzione italiana è scritto “il timore suppone un castigo”. Invece in greco dice proprio “la paura ha un castigo”. E’ una conseguenza ovvia, non una probabilità, perché la paura non viene da Dio e dove non c’è Gesù c’è per forza castigo e maledizione!

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  • Ecco il vero amore. Non ha niente di umano o carnale, ma viene solo da Dio. E’ guidato dallo Spirito Santo che ci fa vedere e agire, non per nostra iniziativa, ma in Dio e per Dio. Il presupposto è però il sacrificio di Gesù, sullo sfondo. Nessun uomo può amare veramente se non ha conosciuto Gesù.
  • Ogni nostro affetto, anche quello più grande, sia con fiducia offerto al Signore. Chiediamogli di amare tutti in Lui e non in noi stessi. Voler bene veramente è questo: dare Gesù e non noi stessi.