Catechesi – NON PIU’ IO MA CRISTO

“Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.”   (Galati 2, 20)

  • In quanto figli di Adamo, siamo morti. Non ci può essere vita o speranza di vita per i discendenti dell’uomo peccatore.
  • Ma anche quando, per fede, diventiamo figli di Dio, siamo comunque morti. Morti crocifissi in Cristo.
  • E allora, che differenza c’è? Sembra che, comunque vada, siamo morti comunque.
  • E invece no! La differenza c’è, eccome. Perché Cristo è morto, ma è anche risorto!
  • Noi vorremmo essere assorbiti nella vita eterna così come siamo, senza dover passare dallo “scandalo” della morte. Ma ciò non è possibile.
  • La morte è entrata nel mondo a causa del peccato originale, ma in Cristo la morte è vinta. Non vuol dire che è eliminata (non ancora) ma che non ha l’ultima parola!
  • L’ultima parola è Gesù Cristo, l’alfa e l’omega di tutto.
  • Cristo ha vinto la morte, satana, il peccato, sulla croce (vedere immagine). La resurrezione è il frutto di questa vittoria.
  • Comunque vada nella nostra vita, è necessario passare dalla morte. Ma non c’è paragone tra passarci in Cristo e passarci senza Cristo!
  • Un conto è perdere (lett. mandare in rovina, come dice il verbo greco nel vangelo) la propria vita per cose futili, o anche solo per vivere per se stessi.
  • Un conto è perdere la propria vita per dedicarla a Cristo. Solo questo è garanzia di vita eterna, perché con Cristo c’è la croce ma anche la resurrezione.
  • “Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me anche se muore vivrà” (Gv 11,25).

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  • Noi viviamo nel tempo quindi vediamo le conseguenze delle nostre scelte ed azioni in differita. Ma Dio è l’eterno presente, ciò vuol dire che qualsiasi momento della storia è presente ai Suoi occhi. Nel momento preciso in cui Adamo peccò, Dio già vedeva la morte dell’umanità e vedeva anche la morte in croce di Gesù come unica salvezza.
  • Quindi, agli occhi di Dio, è già presente ogni momento della nostra vita. Lui ci vede contemporaneamente morti in Adamo e innestati in Cristo. Ma poiché la morte di Cristo è la pienezza della storia, Dio dà più importanza a questo evento e ci vede nascosti in Gesù!
  • Ecco perché Paolo dice che la sua vita nella carne la vive nella fede del Figlio di Dio!
  • Paolo scrivente è vivo nella carne… ma sa che la sua carne morirà. Anzi agli occhi di Dio è già morta. Ma ciò che conta è che Paolo è vivo in Cristo. E siccome Cristo risorto non può più morire, anche Paolo in Cristo è vivo e non può più morire!
  • Noi ci guardiamo oggi e ci vediamo vivi e vegeti. Forse un po’ acciaccati, ma vivi. E invece… quello che vediamo della nostra carne non è vivo, è già morto.
  • Ecco perché Gesù dice: “è lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla” (Gv 6,63).
  • Se tutto finisse in questa vita, non ci sarebbe differenza tra noi e un non credente. Entrambi saremmo solo morti ambulanti, in attesa che gli effetti del peccato di Adamo si vedano concretamente sulla nostra carne.
  • Quello che fa la differenza è “Cristo in noi, speranza della gloria” (Col 1,27).
  • “E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.” (Rm 8,11)
  • La resurrezione della nostra carne ci sarà, un giorno. Ma già da ora possiamo vivere una vita di resurrezione, che è una vita di vittoria in Cristo! Ciò è possibile solo grazie allo Spirito Santo. Ma Lui non lavora indipendentemente dalla nostra volontà e fa fruttificare i semi che custodiamo nel cuore. Quali semi?
  • Quelli della Parola.
  • Leggere la Scrittura non ha senso se fatto fine a se stesso. Non serve sforzarsi di applicare la legge, i farisei lo hanno fatto e molto meglio di noi. Ma producevano comunque opere morte, perché era come se tentassero di far spuntare vita da se stessi.
  • La Vita è solo in Dio e nel suo Figlio. Accogliere la Parola significa lasciare che Dio pianti un seme nel nostro cuore. Noi dobbiamo custodirlo, cioè impedire che ci venga portato via. Ma è lo Spirito che fa germogliare il seme e lo porta alla pienezza.
  • Ecco perché alcune volte leggiamo un versetto ma non ci dice niente di nuovo, e un’altra volta esso ci appare chiaro, significativo…VIVO!
  • In quel momento, lo Spirito ha operato la resurrezione in noi, perché ha incarnato la Parola di Dio in noi, nella nostra storia personale, nella nostra vita!

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