Catechesi – PUBBLICO SPETTACOLO

“O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso?” (Galati 3, 1)

  • Paolo corregge aspramente i Galati, definendoli anetoi, cioè privi di intelligenza. Ma del resto stavano cadendo in un grave inganno, che Paolo spiega nella domanda successiva a questo versetto: hanno ricevuto lo Spirito mediante la predicazione della fede o delle opere della legge?
  • Pensiamoci anche noi: siamo nati di nuovo per opere meritorie? Oppure siamo stati raccolti dal Signore proprio nell’abisso della nostra miseria? Ovviamente la seconda. Perciò, se il Dio tre volte santo non ha disdegnato di venire ad abitare in noi pur sapendoci in quello stato, perché dovrebbe cambiare qualcosa nel resto della nostra vita?
  • Certo, Dio è nostro Padre ed è contento se siamo figli ubbidienti. Ma non ci ama perché lo siamo. Ci ama comunque. Ci invita a seguirLo per il nostro bene e per far avanzare il Suo regno sulla terra.
  • Ma questo versetto richiama alla memoria dei Galati un qualcosa che essi conoscevano bene.
  • La traduzione è abbastanza oscura, non si capisce bene cosa significhi. Tra l’altro “al vivo” non esiste nel testo greco, è una perifrasi per tradurre un concetto particolare espresso nel verbo di riferimento che è prografoo.
  • Questo verbo ha un significato letterale di “scrivere prima”, che però non è la traduzione più adatta; infatti vuol anche dire “esporre al pubblico per iscritto, intimare per pubblico avviso”; nel mondo romano “inserire nella lista di proscrizione”.
  • Il versetto fa riferimento alla crocifissione di Cristo. Ricordiamo che essa è stata un evento storico oltreché spirituale, e che agli occhi del mondo ha avuto un impatto legale, giudiziario. E’ stato un evento pubblico. E tale era la volontà di Dio. Gesù avrebbe anche potuto essere assassinato in privato. Ma non era questo il piano, perché la saggezza di Dio è davvero grande.
  • Infatti lo scopo della crocifissione pubblica di Gesù era fugare ogni dubbio sulla Sua morte. Nessuno potrà mai dire: “Gesù ha fatto finta di morire”, perché ci sono atti, c’è un processo, ci sono testimoni. Nessuno, che sia credente o non, può mettere in dubbio questo evento.
  • Di fronte alla crocifissione di Cristo nessuno può dire “non è accaduta”; ma è pur vero che ogni uomo può trovare la propria spiegazione a un tale evento: un giusto che è morto per i suoi ideali, un profeta, un uomo buono tradito ecc…Chi crede, vede già nella crocifissione la propria salvezza; chi non crede, vede solo un’immane ingiustizia.
  • La fede inizia sul calvario, ma trova la sua completezza la mattina di pasqua. Davanti alla tomba vuota solo un credente può dire: è il Figlio di Dio.
  • Perché Dio ha voluto che solo la crocifissione fosse un evento pubblico e non la resurrezione? A noi non è dato di capire l’infinita saggezza di Dio, ma senz’altro possiamo avanzare una delle tante ragioni. E cioè che Dio chiede la fede, ma dà fiducia agli uomini. Mette nelle mani di uomini limitati un annuncio così grande. Il fatto che la resurrezione non sia stato un evento pubblico è un grande onore che Dio fa ai credenti. Perché Dio cerca testimoni fedeli, non legalisti.
  • Un altro motivo è che la croce del cristiano è fatta di persecuzione, a immagine del Maestro. Nessuno può impugnare un atto pubblico, però può mettere a tacere i testimoni, in vari modi. Di solito uccidendoli. Così è stato e sarà sempre fino al ritorno di Cristo. Onore ed onere dei credenti. Chi crede sa che può essere fatto fuori a causa della sua testimonianza.
  • La seconda venuta di Cristo sarà di nuovo un fatto pubblico, visibile a tutti. E in quel giorno, sarà grande la gioia di chi ha creduto alla resurrezione!
  • Ricordiamo che prografoo significa anche inserire nelle liste di proscrizione: originariamente un atto con cui si pubblicava la messa all’asta dei beni di un debitore, trasformatosi poi in strumento di epurazione di avversari politici scomodi.
  • Ciò che è successo a Gesù. E’ stato annoverato tra i malfattori (Lc 22,37), considerato scomodo dai sommi sacerdoti e dai farisei, perciò eliminato. Ma ciò che muoveva la mente dei giudei era satana, che non vedeva l’ora di eliminare Cristo. La pubblica crocifissione era desiderata da satana, che voleva eliminare Gesù nel modo più cruento e umiliante possibile. Ma la sua cattiveria è stata trasformata dal Padre come certezza di un evento salvifico, proprio grazie alla sua pubblicità!
  • Non perdiamoci d’animo ma ricordiamoci che un giorno sarà a tutti evidente che Cristo ha fatto pubblico spettacolo di satana e dei suoi demoni proprio lì, sulla croce, annullando il documento scritto del nostro debito (Col 2,13-15). Eravamo noi i proscritti, e Lui ha preso il nostro posto. I nostri beni non sono più all’asta, ma sono tutti intatti e a nostra disposizione. Basta chiederli al Padre!

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