Catechesi – IL LUPO O IL PASTORE

“Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.” (Giovanni 10, 10)

  • Basterebbe solo questo versetto a raddrizzare le nostre idee (spesso distorte) su Dio. In quanti si lamentano ritenendo Dio l’autore di disastri…?!
  • Anche razionalmente, non ha senso pensare che Dio è buono ma provoca il male. È un controsenso. Eppure la gente del mondo ha una mentalità talmente distorta dal maligno da prendersi il merito per le cose buone che capitano nella propria vita e da dare a Dio la colpa per quelle brutte. Per fare un esempio: c’è chi si vanta di aver messo su la propria famiglia senza considerare che è dono e non merito; poi, quando una malattia o un problema colpisce, si dà la colpa a Dio. Veramente demoniaco.
  • Quando Dio dice che tutto concorre al bene per coloro che lo amano (Rm 8,28) non sta dicendo che Lui è l’autore del male! Sta dicendo che Egli non è limitato dal male; se crediamo in Lui ogni cosa volgerà a nostro bene.
  • E allora chi è che ruba, distrugge e uccide? Satana ovviamente. Da sempre non ha altro scopo che questo.
  • La scrittura lo chiama “il ladro”. Ma il termine kleptes significa anche ingannatore, e questo chiarifica ancora di più la natura satanica, perché nessuno ruba a viso aperto, ma cerca sempre di occultare ed occultarsi. Questa è la prima mossa che fa satana, lo vediamo già nelle prime pagine della genesi. Se si fosse presentato per quello che era, se avesse denunciato chiaramente i suoi scopi, Eva non ci sarebbe cascata.
  • Il verbo tradotto come rubare (klepto) indica infatti anche ingannare. Una volta che l’inganno ha preso piede, è facile per satana fare il resto. Con l’inganno ha avuto il permesso di entrare, e può operare distruzione e morte. Perciò quando queste due cose si manifestano nelle nostre vite, non facciamo come il mondo che incolpa Dio… chiediamoci piuttosto dove abbiamo aperto le porte!

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  • Il verbo tradotto come uccidere è thyoo. Esso non vuol dire semplicemente uccidere e basta ma significa sacrificare. È un verbo che richiama ad un uccisione legata al culto, non ad un semplice omicidio. Questa differenza è importantissima, perché satana uccide per avere sacrifici per se stesso! Ricordiamoci che egli vuole da sempre essere adorato e sostituirsi a Dio, e quindi con l’inganno non fa altro che trovare vittime sacrificali per il culto satanico… pensiamo all’aborto. Questi poveri innocenti non sono nient’altro che vittime sacrificali immolate da medici e persone compiacenti sugli altari del demonio…
  • Ogni sacrificio che non è fatto secondo le leggi di Dio è frutto dell’idolatria. Ecco perché il Signore la aborre così tanto, perché essa è una maschera dietro cui si nasconde satana! Ogni idolo, anche quello che sembra “innocuo”, porta prima o poi a sacrificare vittime umane (nella carne o nello spirito).
  • Infine il verbo distruggere è apollymi che significa mandare in rovina. Non una subitanea azione distruttiva ma un lento ed inesorabile processo corruttivo…
  • I significati di tutti questi verbi del versetto hanno perciò un doppio valore: concreto e astratto. Rubare, uccidere e distruggere fanno riferimento ad un ambito materiale: satana certamente vuole fare danno nella carne. Ma soprattutto è interessato all’anima, ecco perché lavora ingannando e poi sacrificando e mandando in rovina. Cerca di impossessarsi di ciò che ci appartiene, nella carne e nello spirito, e una volta che ci è riuscito semina distruzione.
  • Ma se da un lato c’è un lupo vorace, ecco che dall’altra c’è il nostro Pastore. Con Lui non dobbiamo temere nulla. Egli è tutto l’opposto del lupo. Perché non ruba, ma anzi dona tutto Se stesso senza riserve; non inganna, perché Egli è la Verità; non distrugge ma anzi ricostruisce e dona frutto abbondante. E, soprattutto, affinché nessuno fosse ucciso, ha offerto la propria vita come riscatto…
  • La parola chiave del versetto è: abbondanza. In greco è perissos, un termine che indica oltre misura, straordinario, copioso, che rimane, che avanza…
  • Gesù rimarca questa cosa. Egli non solo è venuto affinché le Sue pecore abbiano la vita,  che è già molto bello. Ma che abbiano vita in abbondanza! Chi ama non fa conti. Spreca. Non in senso brutto, ma in senso di sovrabbondanza, di pienezza! Dio non dà banchetti con il minimo indispensabile, dà oltre misura!
  • Zoè in greco non è solo vita, ma anche esistenza. Cioè: Dio non solo ci fa risuscitare dalle nostre tombe, non solo ci guarisce e ci libera, ma poi ci dona una vita piena, un modo di vivere nuovo e completo, tutti i giorni. Possiamo attingere liberamente! Non dobbiamo pensare che Dio ci abbia tolto dai pasticci una volta e che si scocci a donarci  quotidianamente la Sua grazia. Forse gli uomini fanno così, non certo Dio.
  • Gesù ci offre una vita piena, che non vuol dire facile o comoda. Vuol dire ricca e degna di essere vissuta, perché trascorsa a fianco del Re dei re!