Catechesi – IL SACRIFICIO DI LODE

“Per mezzo di lui [Gesù] dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.”  (Ebrei 13, 15)

  • Siamo il tempio di Dio, e in Cristo siamo re, profeti e sacerdoti. Dunque, fa meraviglia che Paolo ci esorti (tempo congiuntivo in greco) ad offrire sacrifici?
  • Noi rimaniamo sempre sconvolti dalla parola sacrificio, perché pensiamo subito a dolori senza fine, fustigazioni ecc… ma tutto questo è errato e fuorviante. Perché il termine “sacrificio” ha un bellissimo significato: sacrum facere, cioè rendere sacro!
  • Fare sacrifici nello Spirito significa rendere sacro ogni momento della nostra vita, infatti Paolo ci invita a lodare continuamente Dio.
  • LodandoLo per ogni circostanza della nostra vita, Lo rendiamo presente ed operante, e Gli diamo gloria perché riconosciamo la Sua mano in ogni dettaglio.
  • Lodare non è un abbellimento delle nostre preghiere… ne è il fondamento! Infatti che senso ha pregare Qualcuno di cui non ci si fida o che non si stima?
  • È facile lodare Dio quanto tutto va bene. Ma la vera lode scaturisce dalla fede, non dal soddisfacimento di desideri. Lodare quando tutto va storto è infatti indice di vera fede.
  • Per meglio capire il significato di sacrifici spirituali che siamo chiamati a fare, facciamo un paragone con i sacrifici rituali del Levitico prescritti nella legge di Mosè.
  • I tipi di sacrificio offerti erano: olocausto, oblazione, comunione, riparazione, espiazione.
  • Hanno diversi significati, ma ciò che li accomuna è un requisito: la perfezione della vittima da immolare. Anche nel caso non fosse un animale (oblazione) doveva essere la primizia.
  • Con la morte in croce di Gesù termina ogni sacrificio rituale della legge, perché Lui è la vittima perfetta che completa per sempre ogni sacrificio. Non a caso alla morte di Gesù si squarcia il velo del tempio, perché l’edificio di pietra non ha più motivo di esistere!
  • Termina la legge di Mosè… ma ha inizio l’era dello Spirito. I sacrifici sono dunque aboliti?
  • Nella carne, sì. Nello spirito, no. Rimangono tutti con il loro significato originario, tranne uno: quello dell’espiazione. Esso viene ABOLITO PER SEMPRE.
  • Ricordiamolo: non c’è più bisogno di sacrifici per il peccato. Il giudizio si è abbattuto su Gesù una volta per sempre. Nessuno mai può e deve vivere per espiare i propri peccati: è un affronto alla grazia di Dio e un grave inganno!
  • Gli altri tipi di sacrifici rimangono, nello spirito, e siamo esortati anzi a farli! Ma in pratica di cosa si tratta? Vediamo un confronto.

catechesi_5_2

  • La condizione necessaria per i sacrifici spirituali è che siano offerti per mezzo di Gesù Cristo. Cosa significa?
  • Vuol dire che nessuno può presentare sacrifici a Dio senza passare da Gesù o invocando un altro nome. Gesù è morto per noi, ma ora è vivo ed è il Sommo sacerdote che intercede per noi presso il Padre.
  • Il sacrificio di espiazione definitivo l’ha fatto il sommo sacerdote Gesù; noi siamo chiamati a compiere gli altri sacrifici spirituali nel nome di Gesù.
  • Chi andiamo ad adorare? A chi consacriamo la nostra vita? Chi lodiamo o ringraziamo? A chi presentiamo le nostre richieste di preghiera? A chi rispondiamo delle nostre azioni?

catechesi_5_2

(“Mantieni la calma e loda il Signore”)