Catechesi – L’AMORE DELLO SPOSO

“Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposerà il tuo architetto;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.” (Isaia 62, 5)

  • Si parla spesso dell’amore del Padre verso i Suoi figli ed è proprio così: Dio è nostro Padre ed il Suo amore per noi si esprime in tal senso come cura, correzione, provvidenza. È il Padre che ci genera a vita nuova nello spirito.
  • Ma Dio è anche Figlio, e questo Figlio, Gesù, è lo Sposo della chiesa. Quindi non deve fare meraviglia che l’amore di Dio per noi si esprima anche come quello di uno sposo per la sua sposa. Non pensiamo solo ai consacrati: tutti i cristiani sono chiamati a sposare Cristo. Perché?
  • Perché la pienezza della vita con Dio è sposare Cristo. Abbiamo bisogno di scoprirci figli; ma la maturità avviene quando si diventa sposi.
  • Una figlia è la pupilla degli occhi di suo padre. Lui è l’uomo sul quale lei misurerà tutti gli altri, in positivo o in negativo. Sotto le ali protettrici del padre la figlia cresce e si sviluppa. Ma quando sarà il momento, la bambina diventata donna verrà affidata dal padre allo sposo. Perché solo lo sposo può possedere lecitamente la sposa, renderla donna in pienezza, e farla diventare madre!
  • Nello spirito si nasce e si cresce, proprio come nella carne. La maturità spirituale implica scelta e mettersi in gioco sul serio. La pienezza della vita cristiana, la fecondità spirituale, arrivano solo nel nostro unirci a Gesù in matrimonio!
  • Questo implica il seguirLo, fidarsi totalmente di Lui, esserGli sottomessi ed obbedirGli. Una buona moglie segue sempre suo marito, lo onora, gli è sottomessa e obbedisce, con amore, non per dovere. È felice di stare con Lui e condividere tutto.
  • E lo Sposo dal canto suo provvede a tutto per lei, la guida, la consola, la istruisce… la ama. Con tutto Sé stesso. Egli ha già dimostrato di amarla… tanto da morire per salvarla. E ora la vuole tutta per Sé.
  • Questo versetto esprime l’amore di Dio in pienezza per noi. La traduzione italiana non gli rende giustizia, perché nell’originale ebraico i termini utilizzati sono molto forti, indicano proprio la passione che c’è tra due sposi, non un affetto scialbo e generico.
  • Infatti più letteralmente il testo dice “come un giovane possiede la vergine scelta, così i tuoi figli ti possederanno”. La profezia è rivolta a Sion, a Gerusalemme, ecco perché si parla di una terra che di nuovo verrà posseduta da un popolo. Ma ricordiamoci che nel nuovo patto il “luogo” dell’incontro con Dio siamo noi stessi!
  • L’ardore anche fisico con cui due giovani si amano è preso a paragone dell’amore di Dio per il suo popolo! Non ci deve fare meraviglia: del resto tutto il Cantico dei cantici è giocato su questo simbolismo.
  • La vergine è scelta. Non è una a caso, è colei che Egli vuole. Non ha fatto una lista dei pregi per farsela piacere ma l’ha scelta per amore.
  • Il versetto prosegue dicendo “come lo sposo gioisce sopra la sposa così gioirà il tuo Dio sopra di te”. Intanto questo gioire è forse un po’ annacquato, nel senso che il termine usato indica proprio esaltazione, euforia, ebbrezza! E questo “sopra”, che forse allude sempre all’unione fisica, desiderata, condivisa, liberamente accolta come dono…
  • Ecco proprio così il nostro Dio ci vuole amare… in pienezza. Ma Egli non prende mai nessuno per violenza. Aspetta e ci corteggia. In questo versetto Egli precisa che è il nostro Dio. Egli è già nostro! È già follemente innamorato di noi! Il problema semmai è che noi ancora non siamo suoi…

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