Catechesi – LA MORTE DI SAUL

“Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per consultarlo.”  (1 Cronache 10, 13)

  • La morte di Saul è stata veramente infamante e orrenda. Cadde in battaglia accerchiato dai Filistei e si diede la morte trafiggendosi con una spada per non cadere in mano loro. Anche i suoi figli caddero con lui. Ma lo spregio dei Filistei nei confronti del cadavere di Saul fu ancora più orribile: lo decapitarono e inchiodarono il teschio nel tempio del loro dio Dagon (v.10).
  • Morte assurda e spregevole per un re, soprattutto per il re d’Israele, la nazione del Dio onnipotente. Eppure pare che ci sia una certa correlazione tra questa morte orrenda e ciò che aveva fatto Saul in vita, tant’è che il versetto di riferimento dice che Saul morì così a causa della sua infedeltà al Signore.
  • Questo ci deve essere di monito a tutti. Cos’è questa infedeltà?
  • L’originale ebraico parla di offesa, trasgressione nei confronti di Dio riguardo alla Parola del Signore. Quindi il peccato commesso nei riguardi della Parola di Dio è molto grave. Non si trattò di bestemmiarla: fu sufficiente non ascoltarla. Il verbo ebraico suggerisce un significato molto più forte: trattenere, osservare, conservare, rimanere.
  • Purtroppo per noi il verbo ascoltare ha perso un po’ questo significato incisivo, perché siamo avvezzi a tanti rumori inutili che ci confondono. Ascoltare è diventato molto difficile. Ma il problema di Saul è stato proprio questo: non ha ascoltato la Parola di Dio, non l’ha trattenuta, meditata, custodita come tesoro prezioso. L’ha data per scontata, non le ha creduto.
  • Ogni uomo ha una misura di fede, piccola o grande che sia, e se non la utilizza per credere alla Parola di Dio finirà per rivolgere la sua fiducia alla parola di qualcun altro. Saul ne è l’esempio, perché come conseguenza del non ascolto di Dio è andato a consultare una medium affinché evocasse lo spirito del profeta Samuele!
  • Saul aveva già sbagliato gravemente quando gli era stato dato un chiaro comando e lui l’aveva eseguito a modo suo. Sapeva già che quella disobbedienza gli avrebbe causato delle conseguenze, perché glielo aveva detto Samuele prima di morire. Ma il problema è che Saul non si era umiliato per quel peccato. Gli importava solo di mantenere la faccia davanti al popolo. Non sembrava interessato a mettersi apposto con Dio. Cercava Dio solo per il proprio interesse non per fare la Sua volontà…
  • Ecco che Saul alla fine trova la morte, perché non ha fatto che seminare morte durante la sua esistenza e non ha dato credito alla Parola di vita. Non dobbiamo pensare alla morte di Saul come alla punizione divina, ma come all’ovvia conseguenza di scelte sbagliate.
  • Il dettaglio inquietante della decapitazione di Saul è un ulteriore indizio che deve far riflettere. Mentre il resto del corpo di Saul fu recuperato dagli Israeliti e sepolto nella loro terra (vv. 11-12), la sua testa e le sue armi trovarono dimora in un tempio pagano pieno di idoli!
  • Non si trattò solo dello spregio di nemici vittoriosi: è anche un’indicazione di come aveva vissuto Saul. Sempre con i pensieri e il cuore lontano da Dio, dedito ai propri idoli e a combattere per la morte e non per la Verità.
  • Anche noi combattiamo per la morte e non per Dio tutte le volte che portiamo il nostro io al centro, che cerchiamo il nostro utile e non la volontà di Dio, che adoriamo idoli nel nostro cuore.