Catechesi – PERDERE IL POSTO (II)

“Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto.” (Apocalisse 2, 5)

  • Questo avviso è rivolto da Gesù alla chiesa di Efeso. Tutto sommato, non si può definire una chiesa messa male; Gesù stesso le dice che è costante, che ha molto sopportato per il Suo nome, che la apprezza perché detesta le opere dei Nicolaiti. Ma… Gesù la rimprovera perché ha abbandonato il suo primo amore, e le dice che a causa di questo, se non si ravvede, la rimuoverà dal suo posto. È un avviso molto forte e ci deve far riflettere.
  • Tra le sette chiese nominate nell’Apocalisse ci sono chiese “peggiori” rispetto a Efeso, chiese in cui domina l’inganno, l’idolatria, chiese definite morte, chiese tiepide. A nessuna di queste Gesù dice che le rimuoverà dal proprio posto. Certo, le riprende e le invita alla conversione in modo urgente ed energico; ma pare proprio che questa cosa del primo amore sia molto importante per Gesù. Perché? Non è solo un discorso affettivo. È un problema di ruolo.
  • Tutto dipende infatti dalla posizione occupata da quella chiesa. Efeso è nominata per prima perché è la capitale dell’Asia, l’allora provincia romana (oggi Turchia); rispetto alle altre chiese è il punto di riferimento, ha autorità su di loro.
  • La predicazione di Paolo inizia proprio da Efeso e da lì si diffonde in tutta la provincia dell’Asia (Atti 19,10); quindi deduciamo che le altre chiese si siano create come satelliti di Efeso, anche se poi hanno camminato in autonomia come cenacoli distinti. Quando poi Paolo si congeda dall’Asia per tonare a Gerusalemme (Atti 20, 17 ss), chiama gli anziani di Efeso, in rappresentanza di tutte le chiese dell’Asia.
  • Ecco perché il posto del candelabro di Efeso è così importante, perché essa è un punto di riferimento! È come la regina di un popolo: è anch’essa una suddita, ma poiché è la sposa del re, deve essere di esempio per gli altri! E cosa si richiede ad una sposa, se non di amare il proprio marito? Quindi è normale che Gesù rimproveri ad Efeso proprio l’abbandono del suo primo amore!
  • Tra l’altro il verbo tradotto come “abbandonare”, aphiemi, ha molti altri significati analoghi e molto forti, che ci fanno capire tutta l’intensità di questo atto. Infatti aphiemi vuol dire anche separarsi, divorziare! La chiesa di Efeso viene dunque rimproverata perché sta seguendo la propria strada indipendentemente dal Signore. Questo è tradimento, perché non si cammina insieme con lo Sposo, ma ci si allontana da Lui. È il tradimento che fa finire la stragrande maggioranza dei matrimoni… Abbandonare il primo amore non è dunque solo un affievolirsi dei sentimenti, ma è proprio distaccarsi da una Persona, l’Amore per eccellenza!
  • La soluzione per questo problema la dà Gesù stesso: ravvedersi e compiere le opere di prima. Cosa vuol dire? Intanto ravvedersi è metanoeoo, che significa pentirsi, nel senso di capire, pensare diversamente. Potremmo dire: cambiare mentalità! È proprio questa la conversione, un cambiamento di pensiero. E compiere le opere di prima? Il verbo è poieoo, che significa genericamente fare; ma è anche il verbo che indica le opere di pensiero. Quindi ciò che conta è un cambiamento del cuore, da cui poi scaturiranno azioni gradite.
  • Gesù specifica che è importante compiere le opere di prima, convertirsi, cioè tornare indietro. Non possiamo tornare indietro nel tempo e non compiere gli errori commessi, ma possiamo tornare sui nostri passi verso casa, dove Dio ci aspetta…

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