Catechesi – CRISTO CROCIFISSO

“Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.” (1 Corinti 1, 23-24)

  • A chiunque sia convinto che la predicazione del vangelo comporti sempre successi e conversioni, giova leggere questo versetto. Si tratta infatti del contrario. E non perché la Parola non sia efficace, anzi. Ma perché la Verità non è sempre facile da proclamare; non tutti amano ascoltarla.
  •  Ma quale Verità? Tutta. Su se stessi, sulla realtà dei fatti…  e anche la verità su Dio, che molto spesso è scomoda. Perché accettare che Dio si è fatto uomo e sia morto come un malfattore qualunque su una croce non è facile. Si è sempre tentati di costruirci l’immagine di un Dio giustiziere. Oppure di un buonista. Dio non è né l’una né l’altra cosa. Dio è giusto e misericordioso. Ma non è assente o distratto o irraggiungibile. Anzi proprio perché Lui per primo si è messo in gioco con l’umanità ha aperto a tutti la strada dell’accesso al Padre. E non c’era altra via se non la croce.
  •  Paolo è chiaro: «noi predichiamo Cristo crocifisso». Niente edulcorazioni, né spiegazioni.
  • Di fronte a queste parole, o si crede o non si crede. Il verbo tradotto con predicare è keryssoo che ha dei precisi significati quali annunciare come araldo, proclamare, notificare. Predicare è corretto ma forse perde quella forza che gli altri significati hanno. Paolo non cerca di convincere nessuno. Non propina il vangelo come un imbonitore. Semplicemente, lo annuncia, lo notifica, così com’è.
  • Keryssoo vuol anche dire lodare, esaltare. Sebbene non sia il significato più adatto per questo contesto, tuttavia ne arricchisce il senso. Perché se è vero che Paolo annuncia il vangelo senza infiorettature, è anche vero che dalle sue parole traspare tutto l’ardore di chi ci crede. Insomma: Paolo vive del vangelo e per il vangelo, e questo non può che infuocare le sue parole.
  • Cristo crocifisso è una scomoda verità per tutti (tranne che per i credenti), perché sovverte ogni logica umana. In effetti, la croce strumento di salvezza non poteva che essere un pensiero di Dio. Per i giudei Cristo crocifisso è scandalo; per i gentili (cioè i pagani, i cui maggiori rappresentanti per cultura sono i greci) è follia (mooria).
  • Il messia che muore in croce è scandalo (skandalon cioè inciampo, ostacolo) per i giudei, ovvero per quelli che cercano di essere graditi a Dio con le loro opere, quelli che sono attaccati a leggi e tradizioni. Essi non sono aperti al modo di pensare di Dio. Lo confinano dentro rigide categorie e quando Egli si rivela in modo nuovo ne restano turbati e Lo rifiutano. I giudei (che oggigiorno sono i frequentatori legalisti e religiosi di chiese) si aspettano sempre dei semeia (v.22) cioè segni, prove della presenza di Dio, senza capire che il Signore non ha bisogno di convincere nessuno, ma attende solo l’adesione del cuore…
  • Cristo crocifisso è follia per i pagani, ovvero per coloro che cercano Dio tramite le filosofie e i ragionamenti. Non vedono il senso di questa morte, non ne capiscono la necessità e soprattutto non ammettono che la fede è cosa semplice. La verità non va spiegata o dimostrata, ma solo accolta! Faticoso, per uomini abituati a disquisire su ogni cosa. Ma il vangelo è per tutti; non è una filosofia da club di eruditi.
  • Anche se in modo opposto, di fatto sia i giudei che i greci (di allora e di oggi) si sforzano di conquistare Dio con le loro capacità, pratiche o intellettuali. Entrambe le categorie rifiutano la Via semplice del vangelo: la Grazia! Ma ecco cosa accade quando finalmente un giudeo legalista supera l’ostacolo (skandalon) e un pagano saccente accoglie la follia della croce: entrambi trovano senza fatica, gratuitamente, tutto quello che avevano cercato per una vita intera. Perché Cristo crocifisso è potenza (dynamis) di Dio e sapienza (sofia) di Dio.
  • Potenza, perché così facendo Gesù è riuscito ad eliminare il peccato del mondo e ha sconfitto ogni demone, persino la morte. Quale segno c’è più grande di questo? Nessun miracolo può eguagliare la potenza della croce.
  •  Sapienza, perché le cose semplici, chiare e lineari sono indice di grande saggezza. La Verità è così. Può non esser gradevole a volte, ma è sempre semplice. Complicati ragionamenti non sono vera sapienza, ma un arrogante tentativo di confondere le idee per cercare di tenere in piedi un castello di carte. Grazie a Dio, basta un soffio dello Spirito per far crollare ogni presunzione!