Catechesi – SALTARE DAVANTI A DIO

“Mentre l’arca del Signore entrava nella città di David, Mikal, figlia di Saul, guardò dalla finestra; vedendo il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore, lo disprezzò in cuor suo.” (2 Samuele 6, 16)

  • Due mentalità a confronto: Davide da un lato e Mical dall’altro. L’uomo secondo il cuore di Dio e la donna con gli occhi alteri e i pensieri del mondo. Non sono due estranei: sono marito e moglie! Questo a conferma che i nostri congiunti possono essere i nostri nemici. Non perché intendano farci del male, ma perché ci vogliono ostacolare nel cammino verso Dio.
  • In questo episodio ci sono varie cose sbagliate. Intanto, una moglie che guarda il marito con disprezzo. Non va mai bene, a maggior ragione se quel marito è il re di una nazione, e soprattutto se sta adorando il Signore. Inoltre, perché Mical era alla finestra e non con il popolo di Dio a festeggiare l’ingresso in città dell’arca del Signore? Si suppone che abbia preferito i propri interessi, le comodità del palazzo piuttosto che fare onore a Dio.
  • Alla fine ella esce da palazzo, ma solo per denigrare Davide davanti a tutti, in modo inopportuno e per il motivo sbagliato. Insomma c’è qualcuno più altezzoso e superbo di Mical? La scrittura dice che non ebbe figli per tutta la vita (v.23). Non è una punizione divina, ma l’ovvia conseguenza fisica di un cuore sterile ed amareggiato. Ma perché tanto astio?
  • Davide stava facendo un’adorazione molto intensa e forte per celebrare l’arrivo dell’arca del Signore. Intensa e forte per i benpensanti, per la rigidità a cui siamo purtroppo abituati oggi. Il testo dice che Davide saltava e danzava, dall’ebraico confermiamo che faceva azioni come agitarsi, saltellare, fare capriole! Tutto il popolo festeggiava con tripudio. Il Signore gradiva senza dubbio tutta quella gioia. E  allora chi era Mical per disprezzarla?
  • Mical ha la tipica reazione di chi è schiavo nello spirito, di chi ha più a cuore l’apprezzamento del mondo che l’approvazione del Signore. Le due cose non possono coincidere. E allora è più facile mettere in cattiva luce e chiamare “pazzo” chi è veramente libero nel Signore, sperando così di controllarlo, di manipolarlo. Ma Davide non cade nel tranello e risponde a tono: nessuno gli impedirà di adorare il Signore con tutte le sue forze e con tutto il suo cuore!
  • Il testo ebraico dice letteralmente che Davide saltellava «davanti alla faccia di Yhwh». Faceva capriole di fronte al Dio tre volte santo. Stiamo sicuri che, se Dio non avesse gradito, il gesto di Davide non sarebbe rimasto impunito! A conferma di ciò ricordiamo che pochi versetti prima viene descritta la vicenda di Uzzia, morto sul colpo per aver toccato l’arca dell’alleanza per sorreggerla.
  • Il Signore ama chi fa festa per Lui, dando tutto se stesso, senza preoccuparsi di cosa pensano gli altri!

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