Catechesi – IL FICO STERILE

“Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: “Non nasca mai più frutto da te”. E subito quel fico si seccò.” (Matteo 21, 19)

  • L’albero di fico è fortemente simbolico e questo episodio contiene moltissimi spunti utili per la nostra crescita spirituale. Per comprenderli però dobbiamo analizzare alcune caratteristiche botaniche di questo albero.
  • Intanto, i fichi che noi mangiamo non sono i frutti del fico, ma una sua infiorescenza. I veri frutti sono di fatto i semini che troviamo dentro la polpa del fico.
  • Inoltre, quello che noi chiamiamo “fico” è la pianta femmina. I «frutti» non potrebbero giungere a maturazione se non fossero fecondati dal polline dell’albero maschio, che si chiama caprifico. Anche il caprifico fa dei «frutti» che però non sono commestibili. Il fico, come molte specie botaniche, deve la sua fruttificazione agli insetti, ma in un modo più particolare. Tutto avviene solo grazie ad una piccolissima vespa, che nasce e si riproduce nel «frutto» del caprifico; una volta pronta ad uscire, essa trasporta il polline del caprifico su di sé. Viene attratta dal «frutto» del fico femmina, lo squarcia per inserirvisi e succhiare il nettare, e depone così il polline del caprifico.
  • Il fico, diversamente da altri alberi, fruttifica fino a due volte l’anno, prima e dopo l’estate. I primi frutti (fioroni) sono più grossi e radi, i secondi sono più piccoli e numerosi, e senza dubbio più dolci.
  • Come tutte queste informazioni possono essere utili per la comprensione del versetto? Intanto: non possiamo crescere spiritualmente senza una comunità. Che sia di sole due persone (es. marito e moglie), che sia un gruppo folto, non importa: da soli non si porta frutto. Chi pensa di poterlo fare è solo un’illuso.
  • Poi: non si può portare frutto se non si è disposti a farsi «squarciare». Se la piccola vespa non incide l’infiorescenza, essa rimane sterile. Anche noi rimaniamo senza frutti se non ci lasciamo invadere e ferire dalla spada della Parola di Dio.
  • Inoltre: la parte vistosa del frutto del fico è in realtà solo l’involucro del vero frutto che, come abbiamo detto, sono i piccoli semini. Da ciò impariamo che il vero frutto prodotto dall’aver accolto la Parola in noi non è un risultato evidente. Non è un carattere migliore, opere buone, esempio di vita… queste sono cose buone, ma il vero frutto è sempre e solo la Parola! Essa è quel semino che va donato ancora e ancora per produrre nuova vita!
  • Per capire meglio, pensiamo al nostro percorso. Abbiamo incontrato Gesù per un bisogno, una necessità. Lo abbiamo accolto e con il tempo molte cose nella nostra vita sono cambiate, intorno a noi tutti se ne sono accorti. Ma non è quello il vero frutto. Il vero frutto è invisibile all’esterno, sta dentro il nostro cuore ed è la Parola che abbiamo imparato a custodire e meditare!
  • Un fico produce fichi due volte l’anno: sta a indicare che anche il credente è sempre fecondo… o perlomeno dovrebbe esserlo. A seconda delle stagioni, i frutti sono diversi; è perfettamente normale.
  • All’inizio del cammino con Gesù i frutti sono più vistosi ma più radi e meno dolci (i fioroni). Infatti un credente alle prime armi non è ancora stato provato dal caldo della siccità (le prove), segue con irruenza Gesù ed è un po’ grossolano nelle cose dello spirito. Invece un credente maturo produce molti frutti, piccoli ma estremamente dolci e saporiti, tipici di chi ha conosciuto le prove ma è rimasto fermo in Cristo.
  • Morale della storia: non è piacevole che Gesù si imbatta in un fico sterile. Così come non è gradevole trovare un credente infruttifero. Ma se lo è, vuol dire che ha smesso di camminare nello Spirito, ha smesso di ascoltare la Parola di Dio, perché sappiamo bene che solo in essa è la Vita. Il fico sterile è un credente carnale.
  • La frase che pronuncia Gesù è molto forte ma non deve stupire. Infatti è semplicemente la conferma di quello che sta già accadendo al fico, il suo essere vivo solo nella carne, e quindi in realtà già morto, sterile, senza frutto. L’utilità di un albero, e per la precisione di un fico, è che faccia frutto. Non è una pianta ornamentale. Dobbiamo ricordarci che non ci sono piante ornamentali nel Regno di Dio: tutti sono chiamati a produrre frutto.
  • Dal frutto si riconosce una pianta, non dalle foglie né dai fiori, come lo stesso Gesù ha detto. Quindi Gesù cerca i frutti perché essi sono la conferma che un credente sta camminando nello Spirito. Solo i frutti sono la parte buona e nutriente della pianta, ed è giusto che Dio cerchi quello in noi.
  • Un fico con sole foglie è un ipocrita, un credente che cerca di mimetizzare la sua sterilità con un travestimento. Ma Dio vede ben oltre le apparenze. Per questo il fico si secca: perché quando la Verità parla, cadono le foglie dell’inganno, e tutto viene rivelato per ciò che è in realtà.

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