Catechesi – QUALE GLORIA

“E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?”  (Giovanni 5,44)

  • Ciò che più ci frena nel nostro cammino con Dio è il nostro orgoglio e la nostra vanagloria. Il mondo è infarcito di queste cose, quasi fossero pregi. Invece Dio è molto chiaro: l’orgoglio è il “grande peccato” (Salmo 18/19, 14)
  • Reputiamo peccati gravi l’omicidio o l’adulterio, ma essi sono entrati nel mondo DOPO che il peccato di orgoglio aveva fatto presa sui progenitori. L’orgoglio è il peccato di Lucifero, che poi conduce alla ribellione a Dio.
  • L’orgoglio è alla base del voler prendere gloria gli uni dagli altri. Cosa significa praticamente?
  • Significa stimare l’opinione delle creature (gli altri, noi stessi) maggiormente che l’opinione di Dio. Facciamo di tutto pur di essere considerati bravi, buoni, stimati, potenti, rispettati. Mettiamo ogni nostro sforzo per diventare o assomigliare alla persona ideale. Questo accade nel mondo ma anche fra i credenti: quanti sforzi per essere il “cristiano perfetto”?
  • Questo è un inganno perché non esiste il cristiano perfetto ma c’è solo un Maestro da cui imparare. E lo stesso Gesù non voleva che i discepoli si attaccassero a Lui, ma che si rivolgessero al Padre!
  • Gesù è molto chiaro: uno che prende la propria gloria non può credere! Perché non ha la sua attenzione rivolta a Dio e non si fida della Sua mano.
  • Chi prende la propria gloria fa leva sulle proprie capacità, oppure mente e manipola pur di avere quello che desidera. In genere pensiamo alla gloria come alle medaglie di un atleta, vinte per il proprio merito, ma la gloria umana comprende anche quei riconoscimenti ottenuti con l’astuzia e la violenza.
  • Ecco perché Gesù dice: “Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato è veritiero, e in lui non c’è ingiustizia.” (Gv 7,18)
  • Vale a dire che chi cerca la propria gloria è falso ed ingiusto!
  • Agli occhi di Dio non conta né il merito né tanto meno l’ipocrisia. Gesù ci invita a cercare (zeteo, che indica la ricerca umana fatta per arrivare alla scoperta della verità) la gloria che viene da Dio solo (monos, traducibile anche come: la gloria del solo Dio, ribadendo l’unicità del Dio vero contro idoli falsi).
  • Il termine gloria in greco è doxa. E’ un termine dal significato neutro, che cambia a seconda del contesto. Di base vuol dire opinione, quindi conferma che la spinta della nostra ricerca personale può essere l’opinione umana o quella di Dio.
  • Ma quando si cerca la gloria di Dio, si va ben oltre la Sua opinione. Tra l’altro gli uomini possono avere opinioni, ma Dio ha sempre e solo Verità. La gloria di Dio in ebraico si esprime con il termine kavod, che ha in sé l’idea di “peso”. Ovvero: solo Dio è importante, solo Dio conta. Questa è la spinta della nostra ricerca.
  • E la ricerca della gloria di Dio è sempre fruttuosa. Per ora non possiamo vedere la Sua gloria in pienezza, moriremmo. Ma possiamo vedere la shekinah, ovvero la manifestazione della gloria di Dio!

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  • La shekinah è visibile in tutta la creazione, opera di Dio; è presente nelle fila della storia, guidate dal Signore… ma la shekinah è anche nelle cose silenziose ed invisibili, come la conversione di un cuore, la nascita di un amore.
  • La gloria di Dio può manifestarsi anche in noi e tramite noi, ma non può farlo se siamo pieni d’orgoglio. Altrimenti ci approprieremmo indebitamente del merito che va solo a Dio.
  • Ecco perché la gloria di Dio si manifesta solo nelle persone umili. Quelle che offrono se stesse a Dio senza pretendere nulla, che sono interessate solo all’avanzare del Regno, che dicono sì incondizionatamente, che si fidano del loro Signore.
  • L’orgoglio produce morte; invece l’umiltà genera la vita, proprio come dall’humus sbocciano i fiori…