Catechesi – È BENE PER VOI

“Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.”  (Giovanni 16, 7)

  • Accogliere un piccolo (nella carne, nello spirito) è una grande responsabilità e un onore. Dio ci affida qualcuno affinché lo guidiamo, preghiamo per lui, ce ne prendiamo cura. Ma questa fase non può durare per sempre, e ce lo insegna proprio Gesù.
  • «È bene per voi che io me ne vada»: il termine greco è symferei, cioè giova, è utile. Gesù ama i discepoli che il Padre gli ha affidato, sa bene che anche loro Lo amano e che vogliono stare con Lui… ma i tempi sono maturi affinché Gesù li lasci. Questo crea sgomento fra i dodici, e lo crea senz’altro anche a noi. Com’è possibile che ciò sia un bene?
  • Gesù lo spiega: se Lui non se ne va, non può arrivare il Consolatore, cioè lo Spirito Santo. E sarà proprio Gesù a mandarlo affinché stia per sempre con i discepoli.
  • Gesù è Dio e lo Spirito Santo è Dio. E allora perché giova la partenza di Gesù in favore dello Spirito? È presto detto: perché Gesù-uomo non può essere in ogni luogo con i discepoli, e non può essere dentro di loro. Ma il Suo Spirito sì! Lo Spirito Santo è in noi! Sta con ognuno di noi sempre e dovunque.
  • Questa verità grandiosa è spesso sottovalutata, perché facciamo ancora fatica a camminare nello Spirito e a lasciar da parte la carne. Ci attacchiamo alle persone come fossero salvagenti e non capiamo che dobbiamo imparare a dipendere solo da Dio e dal Suo spirito.
  • Perfino attaccarsi morbosamente a Dio fatto uomo non va bene. Lo precisa anche Paolo, quando dice che se prima qualcuno ha conosciuto Gesù secondo la carne ora non è più così (cfr 2 Cor 5,16). Paolo, l’apostolo dei gentili, ha conosciuto Cristo direttamente nello spirito, diversamente dagli altri apostoli. Essi potevano arricchire la loro predicazione raccontando esempi di vita terrena di Gesù, Paolo di certo non lo faceva. Ma forse questo ha reso la sua missione meno efficace? Assolutamente no. Anzi: Paolo è ricordato come il più prolifico evangelizzatore.
  • Quanti cristiani hanno conosciuto Gesù nella carne? Pochissimi. Giusto i primi discepoli. Noi li consideriamo dei privilegiati, sospiriamo pensando che essi hanno potuto toccarlo, parlarci quotidianamente, vederlo mangiare… non capiamo che conoscere Dio in spirito e verità è molto, molto di più? Anzi, è un vantaggio averLo incontrato direttamente nello spirito, come Paolo. Ci permette di attaccarci alla Sua parola senza alcun filtro umano.
  • Non conta aver conosciuto Gesù secondo la carne per essere Suoi testimoni. Infatti la testimonianza più importante è relativa alla resurrezione di Cristo, un evento che nulla ha a che vedere con la vita carnale! E’ lo Spirito che dà vita, la carne non giova a nulla.
  • Ricordiamocelo quando siamo chiamati alla missione: non dobbiamo fare altro che seguire le indicazioni dello Spirito Santo. Egli è Dio, e ci suggerirà sempre e solo le parole di Dio. Lo Spirito ci rimanda al Padre tramite l’esempio del Figlio, perché Dio è trinità.
  • Lo scopo di prendersi cura dei piccoli deve essere quello di insegnare loro a dipendere dal Padre. Sbaglia chi si ritiene indispensabile e pone se stesso al centro. Così facendo creerà ostacolo perché renderà i piccoli dipendenti da se stesso/a. E’ un errore comune in moltissime famiglie o comunità. Passano gli anni e i piccoli restano sempre tali, credenti o figli immaturi, viziati, incapaci di prendere decisioni e responsabilità, ignari di cosa è bene o cosa è male.
  • La buona autorità accoglie il piccolo, lo serve secondo la guida dello Spirito, e al momento opportuno… se ne va! Come quegli uccelli che a un certo punto spingono i pulcini fuori dal nido. Se non lo fanno, i pulcini muoiono. Invece noi per protagonismo, per sentirci utili, continuiamo a volteggiare sopra i nostri piccoli, pronti a intervenire al minimo pigolo. Ma così non li amiamo. Non stiamo facendo loro del bene.
  • Cosa sarebbe successo se Gesù avesse scelto di non andarsene per stare accanto ai discepoli? Primo, non ci sarebbe stata espiazione dei peccati per nessuno. L’abisso del peccato non sarebbe mai stato colmato. Secondo, non sarebbe arrivato lo Spirito Santo: nessuno sarebbe mai diventato apostolo e il mondo non avrebbe mai udito il vangelo. Giusto per citare due maggiori danni.
  • Gesù sa che solo lo Spirito Santo può portare a pienezza di vita i discepoli. Egli li ama così tanto da lasciarli, affinché questo accada.