Catechesi – NIENTE COMPROMESSI

“Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.” (Matteo 5, 37)

  • L’importanza delle parole che diciamo è un tema che riecheggia di continuo nella bibbia. «Morte e vita sono in potere della lingua» (Proverbi 18,21). Ecco perché Gesù ci ricorda che dobbiamo essere semplici e non doppi con le nostre parole. L’appello è sitnetico ma preciso: il vostro parlare sia sì, sì; no, no.
  • La presenza di queste particelle (affermativa e negativa) non è casuale. Gesù avrebbe potuto semplicemente dire «non siate doppi o indecisi nel parlare» e invece usa proprio «sì» e «no». Perché? Perché esse sono le piccole ma efficaci parole della scelta. Quando si sceglie non si usano giri di parole, altrimenti vuol dire che non stiamo scegliendo ma solo tergiversando. Come quando andiamo a comprare un elettrodomestico o un vestito. Guardiamo, proviamo, chiediamo informazioni… ma poi arriva il momento in cui dobbiamo palesare al commesso la nostra decisione, per non rimanere nel negozio a oltranza senza concludere nulla.
  • Lo stesso è con Dio: Egli ci dà tutto il tempo necessario per valutare la Sua proposta, ma poi arriva il momento della scelta.
  • Per ogni scelta che facciamo servono entrambe le particelle, altrimenti corriamo il rischio di camminare su due strade. Quando diciamo «sì» a qualcosa o a qualcuno, dobbiamo anche ricordarci di dire «no» a tutto il resto. Non è così scontato come sembra, a volte è necessario distaccarsi prima con un deciso «no» per poi aderire con un «sì». Pensiamo a quello che accade alle promesse battesimali: prima rinunciamo a satana e poi scegliamo di credere in Gesù.
  • Dire solo sì al Signore senza dire no a satana e al mondo equivale a voler godere solo dei privilegi della salvezza senza assumersi le responsabilità che comporta. Dire solo di no al mondo senza dire un chiaro sì a Dio significa vivere per se stessi e non per il regno.
  • Sì e no sono usate da Gesù anche in relazione a logos, tradotto nel versetto come «parlare». Ma logos ha molteplici significati, indica la totalità delle cose che diciamo. Non solo scelte personali ma anche consigli o ammonizioni per gli altri. Logos infatti vuole anche dire comando, ordine, precetto, sentenza, giudizio quindi Gesù ci invita a stare attenti perché quello che diciamo al nostro prossimo, soprattutto se un piccolo, è determinante.
  • La nostra parola ha un peso enorme e guai a far cadere un altro con la nostra indecisione o compromesso! Se qualcuno ci chiede un consiglio, o se noi lo vediamo sbagliare, non possiamo mentire, ma nemmeno aggiustare le cose con discorsi accomodanti. Questo, agli occhi di Dio equivale a mentire, tant’è che Gesù precisa che «il di più viene dal maligno».
  • Facciamo molta attenzione a questo! Il di più non è cosa neutra, ma prettamente malvagia (il termine è proprio questo in greco, poneros). Ciò che è tradotto come «il di più» è perissos, che significa in senso negativo eccessivo, superfluo, quindi inutile e vano. Le caricature, i lustrini, le maschere, le mezze verità, i compromessi… sono tutte astuzie e trappole del demonio. Invece nessuno può nascondersi dietro un sì o un no. La Verità è sempre nella luce!
  • Gesù dice questa frase a conclusione dell’insegnamento sul giurare. Ribadisce che non c’è bisogno di fare giuramenti e perché dovrebbe esserci, se uno dice sempre la verità? Solo chi è abituato a mentire usa il giuramento come garanzia.
  • Sì e no sono le particelle della certezza. Uno le dice quando è sicuro e convinto, senza bisogno di giri di parole. Piuttosto, se uno non è certo di qualcosa, è meglio dirlo, sempre per amore della Verità. Non c’è nulla di male in questo, ma oggi la tendenza è quella di apparire sapienti su tutto, anche a costo di mentire. Questo atteggiamento può impressionare il mondo, ma non Dio. Anzi è dannoso e ci espone perfino al giudizio, come ricorda Giacomo (Gc 5,12).
  • Giacomo infatti conferma quanto detto da Gesù e ribadisce che chi non è chiaro e veritiero rischia di cadere nella condanna. Il termine greco usato è krisis, da cui l’italiano crisi. Il significato originale è giudizio, ma anche separazione, contesa, lotta. Questo è molto indicativo perché ci ricorda che chi vive nella e per la Verità ha sempre la pace. Al contrario, chi vive nel compromesso è sempre in lotta. Con se stesso prima di tutto, perché la sua coscienza lo tormenta; e con Dio, perché il Signore non può spartire nulla con il buio e la menzogna.
  • Ovviamente, chi vive nella Verità e nella chiarezza sarà perseguitato. Questa non è una possibilità: è una certezza. Ecco perché molti si nascondono nel compromesso, per quieto vivere e per non essere coinvolti. Vogliono solo salvare se stessi, anche a prezzo della Verità. Ma Gesù è chiaro: chi non è con Lui è contro di Lui. O luce o oscurità. Non ci sono vie di mezzo o gradazioni di grigio.

97_3” si o no – non esiste forse”