Catechesi – IN GUARDIA DALL’INIQUITA’

“per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà.” (Matteo 24, 12)

  • Questo versetto è una profezia degli ultimi tempi; Gesù spiega ai suoi discepoli cosa accadrà. Sono essi stessi a chiederglielo (v.3). Gesù parla di guerre, di rumori di guerre, di carestie, di terremoti… si tratta di eventi che spaventano qualsiasi uomo, anche solo pensarli. Ma per un credente non dovrebbero essere queste le cose da temere.
  • Certo, a nessuno piace trovarsi coinvolto in catastrofi naturali o in guerre. Ma dobbiamo capire che il pericolo maggiore è quello per la nostra anima, non per il nostro corpo! Infatti Gesù comincia questo discorso sugli ultimi tempi mettendo in guardia i discepoli dall’inganno. Molti falsi cristi si presenteranno, e molti falsi profeti. Conoscere la sacra scrittura è garanzia per non essere raggirati.
  • Ma i pericoli per la nostra anima non finiscono qui, e Gesù ce lo rivela. Infatti c’è una cosa molto subdola, che rischia di minare profondamente la nostra stabilità e la nostra salvezza. È il dilagare dell’iniquità.
  • Subito pensiamo alle depravazioni, agli eccessi di questo mondo. Oggi le famiglie vengono sfasciate e minate, i bambini e gli anziani uccisi, i giovani adescati. Basta accendere la televisione per trovare ogni sorta di superficialità, scherno, eccesso, malignità. Nessuno mette in dubbio che si tratti di manifestazioni dell’iniquità, il cui mistero è già in atto come ricorda san Paolo (2 Tess 2,7). Ma se ci pensiamo bene, non sono queste le cose che minano un credente. Possono tentarlo, ma l’iniquità è qualcosa di più sottile, che sta dietro a tutte questi eccessi e li manovra.
  • Non è un caso che l’anticristo sia descritto come «uomo iniquo» (2 Tess 2). Noi forse lo immaginiamo come un uomo dedito ad un miscuglio di peccati carnali grossolani, ma non sono queste le indicazioni che ci fornisce la scrittura per riconoscerlo. Il peccato è tanto più grave quanto più è sottile e subdolo. Noi istintivamente consideriamo l’adulterio o l’omicidio dei peccati vistosi e senz’altro lo sono; ma ricordiamoci che il peccato originale non era uno di questi. Il peccato originale è stato la superbia, lo stesso di satana. La seduzione fece leva proprio sulla brama di essere come Dio. Seguì poi la disubbedienza, e ogni forma di peccato si diffuse nel mondo.
  • Paolo ricorda che l’uomo iniquo sarà rivelato perché arriverà a sedere nel tempio di Dio ed additerà se stesso come Dio. Da tutto ciò capiamo che l’iniquità è frutto della superbia e dell’egoismo. Una persona è iniqua quando pensa solo a se stessa.
  • L’anticristo è l’uomo iniquo tanto quanto invece Gesù è giusto e misericordioso. Gesù non ha mai pensato a salvare se stesso. Se l’avesse fatto, non sarebbe salito sulla croce con tutti i peccati dell’umanità. Dio è il solo degno di ogni lode, onore e gloria, e tuttavia non fa altro che occuparsi dei Suoi figli e delle Sue creature. Dio è amore, e l’amore non si vanta, non si gonfia, non cerca il proprio interesse (1 Cor 13).
  • Questi indizi sono importanti per farci dunque comprendere il versetto. Il dilagare dell’iniquità non riguarda i misfatti del mondo, ma l’egoismo nei cuori dei credenti! Questo sì che è il vero grande pericolo per le nostre anime! È la tentazione di salvarsi da soli, di pensare solo a se stessi, di voler salvare la propria vita (con la conseguenza scritturale di perderla…).
  • Ecco perché l’amore di molti si raffredderà. Il termine qui usato per amore è agape, pertanto non un affetto umano. È l’amore di Dio, che dimora nei nostri cuori solo perché riversato dall’Alto. Questo amore è frutto dello Spirito Santo, che è Fuoco e Potenza di Dio eppure rispetta la nostra volontà: noi contribuiamo a ravvivarlo o spegnerlo con le nostre scelte. Se non siamo abituati a mettere a morte il nostro uomo vecchio, se viviamo solo per noi stessi, ben presto l’iniquità aumenterà nel nostro cuore, e l’amore si raffredderà.
  • Gesù nei versetti precedenti parla di persecuzioni e martìri a causa del Suo nome, e «molti ne resteranno scandalizzati». Molti chi? Molti cristiani ovviamente! Gli altri non possono essere scandalizzati da qualcosa in cui non credono. «Si tradiranno e si odieranno a vicenda»: sempre i cristiani!
  • Le persecuzioni sono il banco di prova dei credenti. Chi ha scelto Cristo a qualunque costo, non rimarrà scandalizzato se dovrà dare la propria testimonianza anche con la vita; chi invece ha aderito a Gesù solo per i vantaggi del regno, rimarrà scandalizzato. Il perché è da ricercarsi sempre nell’iniquità, che porta a tenere in conto la propria vita, le proprie sicurezze e a non esporsi.
  • E’ facile essere cristiani nella nostra parte di mondo, con celebrazioni eucaristiche a tutte le ore, possibilità di radunarsi in preghiera senza (quasi) problemi. Che differenza con i nostri fratelli e sorelle perseguitati, che vivono in nazioni in cui è illegale essere cristiani… eppure, quanto ardore e fuoco nel loro cuore! Di certo essi non pensano solo a se stessi: pongono Cristo sopra tutto e sopra tutti, e questo è l’unico antidoto contro il dilagare dell’iniquità nel cuore.
  • Nessuno può perseverare fino alla fine se è preoccupato della propria incolumità o della propria salvezza! “Perché chi vorrà salvare la propria vita (in greco psychè, anche anima)…la perderà”.