1Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. 2Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; (1 Corinti 3, 1-2)
Mangiando, edifichiamo il nostro corpo, tempio dello Spirito Santo, pertanto non dobbiamo svalutare o trascurare questo gesto, ma viverlo con la sacralità di cui esso si riveste.
Il concetto di cibo è legato alla vita. Non si può vivere senza mangiare, tant’è vero che si rischia di morire di fame o di subire delle gravi conseguenze quando c’è carenza di alimenti. Al tempo stesso però il cibo può trasformarsi in veleno se non è di qualità o se ne mangiamo solo alcune componenti a scapito di altre (ad esempio solo verdure senza carne o viceversa). Nutrirsi di cibo “spazzatura” e pretendere poi di essere in salute è presuntuoso; ciò vale per il nostro corpo tanto quanto per la nostra anima. Non possiamo ingozzarla delle cose del mondo e poi meravigliarci dei nostri capitomboli spirituali.
19Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa? 20No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; 21non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. 22O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui? (1 Corinti 10, 19-22)
Dio ci fornisce solo cibo di alta qualità, ma sta a noi sceglierlo e mangiarlo. Finché siamo piccoli, sono i genitori a scegliere per noi il cibo. Ma da adulti è nostra responsabilità curarci, optando solo per il meglio, cioè quanto Dio ci offre! Tramite la Parola e l’Eucarestia noi siamo perfettamente nutriti da Dio. La Parola penetra nella nostra anima e nel nostro spirito, dividendoli e purificandoli; l’Eucarestia è vero cibo anche per il nostro corpo, affinché esso venga guarito e restaurato.