Circoncisi di cuore

17Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, 18del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome. 19Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo. (Ebrei 11, 17-19)

La fede di Abramo è basata sul sapere che Dio è il Signore della vita, capace di far risorgere anche i morti. Abramo sa questo perché conosce Dio: tale conoscenza gli permette di vincere lo “scandalo” della richiesta, apparentemente assurda, e di agire, superando la prova.

Dopo la professione di fede di Abramo, Dio gli dona un segno: la circoncisione. Essa simboleggia e fa ricordare l’alleanza del Signore, ad Abramo e alla sua discendenza. Da quel momento in poi, ogni componente del popolo di Israele avrà su di sé un segno di questa alleanza.

Abramo ha ricevuto il sigillo della circoncisione dopo aver creduto nel Signore: era già giusto per fede e poi è stato circonciso (Romani 4,9-12). Anche noi quindi, nati nello spirito, giustificati per aver creduto in Gesù, riceviamo come conseguenza la circoncisione del cuore.

3Siamo infatti noi i veri circoncisi, noi che rendiamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci gloriamo in Cristo Gesù, senza avere fiducia nella carne (Filippesi 3, 3)

La circoncisione del cuore è un segno, non più nella carne, ma nello spirito, che attesta la nuova e perfetta alleanza e ci ricorda per sempre le promesse del Signore. Essa è conseguenza dell’aver creduto in Gesù. Quello che facciamo e come ci comportiamo non sono la causa della nostra salvezza, ma il segno che siamo salvati.