Costruire una relazione con Dio

16Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:

Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
(2 Corinti 6, 16)

Gli atteggiamenti di religiosità spesso accompagnano una conoscenza iniziale ed ancora carnale di Dio, e non sono dannosi se non si protraggono. Essi tuttavia denotano immaturità, perché esimono il credente dall’avere una relazione impegnativa con una Persona viva e reale, e tendono a idealizzare Dio, costruendolo a proprio comodo. Tutti siamo capaci di amare una persona che vediamo solo in fotografia! Analogamente, tutti siamo bravi a dire di amare Dio, quando Lo consideriamo solo un’immagine appesa ad un muro. Ma quando entriamo in relazione con qualcuno, sia esso uomo o Dio, amare diventa un impegno. Vivere con Dio e conoscerLo significa condividerci la quotidianità e farGli spazio nel nostro cuore e nelle nostre scelte.

E’ solo tramite un rapporto reale, e non immaginario, che possiamo crescere. Solo quando ci relazioniamo ad un altro, infatti, impariamo a confrontarci, adattarci, scontrarci e trovare un accordo; non possiamo veramente sapere di che pasta siamo fatti finché non viviamo un rapporto profondo. Gli altri possono tirare fuori cose di noi che nemmeno sospettiamo, in bene e in male. Quanto più con Dio! Anzi, con Lui possiamo stare sicuri: Egli è il solo che ci conosce fino in fondo, meglio di noi stessi, e che ci ama proprio così come siamo. E’ Dio che per primo vuole entrare in relazione con noi, e ciò denota la gratuità del Suo amore. Noi abbiamo tutto da guadagnare rispondendo sì, perché sarà il rapporto più significativo e più importante da coltivare, tramite cui cresceremo a Sua immagine e somiglianza.

18E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore. (2 Corinzi 3, 18)