Diventare figli adulti in Cristo

 

14Sion ha detto: “Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato”.
15Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se queste donne si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.
16Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani,
le tue mura sono sempre davanti a me.
(Isaia 49, 14-16)

Il Signore brama affinché i Suoi figli crescano nello Spirito. Li ama sempre e comunque, ma non vuole che restino infanti, perché è solo quando diventano maturi spiritualmente che può instaurare una relazione di confidenza con loro. Un genitore non può relazionarsi con suo figlio da neonato, se non ad un livello carnale ed emozionale, con cure ed attenzioni; gli può parlare, ma non riceverà risposta perché manca nel piccolo la capacità di comprensione. Quando il figlio cresce, le parole del genitore si adattano al grado di sviluppo del bambino; la loro relazione si fa più complessa, ma c’è ancora molto divario tra essi, e la disciplina deve essere all’ordine del giorno. Solo quando il figlio è diventato grande, il genitore può parlargli apertamente ad un livello di confidenza che prima non era possibile, e ciò è fonte di grande gioia e di soddisfazione. Il figlio adulto può capire perfettamente ciò che suo padre o sua madre intendono; sta a lui accettare o rifiutare consapevolmente ciò che essi gli propongono, perché è matura la sua libertà di scelta.

Dio vuole parlarci come a figli adulti nello spirito. Vuole rivelarci il piano che ha preparato per la nostra vita; sta a noi decidere se aderire o rifiutare. Saremo sempre Suoi figli, e ciò non può cambiare, perché Lui ci ha generato a vita nuova, ma se Lo seguiamo volontariamente saremo Suoi figli di nome e di fatto, perché Gli assomiglieremo sempre di più.

14Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. (Romani 8, 14)