Dono e salario

4A chi lavora, il salario non viene calcolato come un dono, ma come debito; 5a chi invece non lavora, ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede gli viene accreditata come giustizia. (Romani 4, 4-5)

C’è un abisso tra “dono” e “salario”, e non solo perché l’uno è immeritato e gratuito e l’altro è dovuto e quantificabile. Dio, con i Suoi doni, ci previene; ce li offre come sorprese del Suo amore, non come buste paga per i nostri sacrifici. I doni ci vengono dati in anticipo come mezzo tramite il quale compiere le opere dello Spirito, non successivamente, come ricompensa alle opere della carne!

Se invece mi comporto con la grazia di Dio come se fosse un salario, vuol dire che ritengo, anche inconsciamente, che ci sia del buono in me, nella mia carne, e che con essa io possa essere gradito a Dio, sforzandomi. Questo è un grave errore, in cui erano caduti i credenti della Galazia, come sappiamo dalle esortazioni a loro rivolte da Paolo.

1O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso? 2Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione? 3Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne? 4Tante esperienze le avete fatte invano? Se almeno fosse invano! 5Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o perché avete creduto alla predicazione? (Galati 2, 1-5)

Gesù lo dice chiaramente anche a Nicodemo: “Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.” Nella carne non c’è nulla che possa essere gradito a Dio e il verdetto per il peccato è la morte. E’ per questo che Gesù ha pagato sulla Sua carne i nostri peccati e si è caricato fisicamente delle nostre iniquità ed infermità.

La legge, animata dallo Spirito, serve a convincerci di peccato, ma non può mai essere il nostro strumento di salvezza. Se lo fosse, Gesù sarebbe morto invano.