Falsa e vera umiltà

4Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
5Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci da’ salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
6Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti.
(Isaia 53, 4-6)

Solo Gesù ci salva, perché ha già pagato per noi. Spesso cadiamo nella presunzione di metterci al posto di Gesù, cercando di espiare le nostre colpe con opere e sacrifici (prego di più, rinuncio a questo, mi sforzo di fare meglio, ecc.).

Questa situazione è sbagliata perché ha un errore di fondo: la confusione dei ruoli. Nessuno di noi può mettersi al posto di Dio. Detto così ci sembra ovvio e scontato, ma all’atto pratico non lo è, tant’è vero che spesso lo facciamo senza accorgercene, creando danno e confusione. Infatti così facendo suggeriamo erroneamente, agli altri e a noi stessi, che il sacrificio perfetto di Cristo non è stato sufficiente per l’espiazione dei peccati. Ricordiamoci che non potremo mai essere considerati giusti da Dio stando sotto la legge! Dio ci considera giusti solo se crediamo nel sacrificio di Cristo e accettiamo questa grazia (ovvero questo favore immeritato) come la nostra unica fonte di salvezza. Quello che facciamo, anche se è qualcosa di buono, non potrà mai renderci accettevoli! Solo credere in Gesù lo può. Non abbiamo fatto niente per aver ereditato il peccato originale di Adamo: è una conseguenza dell’essere nati nella carne. Allo stesso modo, non possiamo fare niente per essere giusti: lo siamo come conseguenza dell’essere nati dallo Spirito, se crediamo.