False giustificazioni

6Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. 7Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

8Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 9Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. 10Rispose: “Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”.

11Riprese: “Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”.

12Rispose l’uomo: “La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato”. 13Il Signore Dio disse alla donna: “Che hai fatto?”. Rispose la donna: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato”. (Genesi 3, 6-13)

Già dai primi versetti di questo brano, si evince chiaramente chi è il soggetto dell’azione:   “vide… prese… mangiò… diede… mangiò…”. Si tratta di Eva prima e di Adamo poi. Nessuno ha fatto quelle azioni al posto loro, sono essi gli unici responsabili. La verità è: Adamo ed Eva hanno peccato.

Il loro errore però non si ferma qui. Prosegue con la fuga e si conclude con l’autogiustificazione e con l’accusa. Adamo, interpellato da Dio, addita Eva. Eva chiama in causa il serpente. Il risultato di tutto questo è noto: i due vengono cacciati dall’Eden e il peso del peccato genera sofferenza e dolore. La conseguenza più grave della disobbedienza è la perdita della complicità e della comunione con Dio. Adamo infatti sente il passo del Signore e si nasconde.

O si ha paura di qualcuno o ci si fida: la nostra reazione davanti ad una persona svela ciò che sentiamo. Quindi, se abbiamo paura Dio, ci nascondiamo dalla Sua presenza (o perlomeno, facciamo un blando tentativo, visto che niente Gli è occulto). Se invece ci fidiamo di Lui, Gli andiamo incontro e rispondiamo quando ci chiama, qualunque cosa sia successa. Se Adamo avesse veramente conosciuto ed amato Dio, non avrebbe avuto paura e non si sarebbe nascosto. Sarebbe andato da Lui e gli avrebbe detto la verità. Gli avrebbe chiesto perdono. Questo è ciò che Dio vuole da noi, che ci diciamo Suoi figli.