Ferite silenziose

Il nostro cuore è prezioso e fragile. Con esso istintivamente amiamo, ma il nostro amore, senza il Signore, è umano, carnale, immaturo, egoista, che cerca solo appagamento ed accettazione dalla persona amata. E’ la modalità di “amore” che vige nel mondo: do ut des, in cui si è disposti ad amare solo se si riceve una misura analoga di amore come compenso. Noi siamo convinti di amare incondizionatamente gli altri, ma soltanto Dio ama veramente così. Da soli, noi non diamo vero amore, e tuttavia lo bramiamo. Per averlo, siamo disposti a tutto: anche a dare il nostro cuore a chi, pensiamo, ci renderà felici. Mettiamo una cosa fragile nelle mani di qualcuno limitato come noi. Vendiamo, regaliamo e barattiamo il nostro cuore, come un oggetto qualunque, come se fosse una merce di scambio per la felicità. A volte non diamo il nostro cuore per intero ad una persona, ma lo frantumiamo in tante parti e le cediamo ad altrettante persone, coltivando tanti amori diversi, tanti idoli. Le conseguenze di queste situazioni sono molto tristi: il nostro cuore ne uscirà scosso e ferito. Nessuno al mondo, nemmeno la persona che più ci vuole bene, può tenere fra le mani il nostro cuore senza romperlo o ferirlo: ciò a causa della fragilità umana, e non c’è colpa in questo. Spesso chi ci ferisce non sa di farlo. Il problema siamo noi, che abbiamo dato il nostro cuore a chi non poteva custodirlo adeguatamente! Le cose si aggravano se non ci rendiamo conto di ciò, perché con il tempo le nostre ferite non si rimarginano, anzi continuano a sanguinare e ci fanno sentire sempre più vittime di ingiustizie.

15Perché gridi per la ferita?
Incurabile è la tua piaga.
A causa della tua grande iniquità, dei molti tuoi peccati,
io ti ho fatto questi mali.
16Però quanti ti divorano saranno divorati,
i tuoi oppressori andranno tutti in schiavitù;
i tuoi saccheggiatori saranno abbandonati al saccheggio
e saranno oggetto di preda quanti ti hanno depredato.
17Farò infatti cicatrizzare la tua ferita
e ti guarirò dalle tue piaghe.
Parola del Signore.
Poiché ti chiamano la ripudiata, o Sion,
quella di cui nessuno si cura”,
18Così dice il Signore.

“Ecco, restaurerò la sorte delle tende di Giacobbe
e avrò compassione delle sue dimore.
La città sarà ricostruita sulle rovine
e il palazzo sorgerà di nuovo al suo posto.
(Geremia 30, 15-18)