Il compito di ogni genitore nello Spirito è quello di accogliere e curare un figlio finché non è capace, da solo, di accostarsi personalmente al Padre, per ricevere la Lui il nutrimento. Ogni credente deve imparare a coltivare il suo spazio quotidiano di intimità con il Signore per essere nutrito da Lui e per conoscerLo meglio.
Quindi l’obiettivo dei genitori spirituali è insegnare ai figli, con le parole e soprattutto con l’esempio, a dipendere da Dio. Non si può essere veramente genitori se non si impara ad essere figli del Padre!
Un vero genitore spirituale non è indipendente, ma totalmente dipendente da Dio. Come potrebbe altrimenti nutrire il piccolo? Il latte spirituale sgorga dal suo seno, ma i nutrienti che contiene sono il risultato dell’alimentazione provvista dal Padre.
Non si può prendersi cura di un’altra persona e nutrirla se non si è maturi: si farebbero solo danni. Un neonato può essere nutrito solo dalla mamma, perché lei sola ha il latte. Un bimbo svezzato ha bisogno di adulti che gli preparino e somministrino il cibo. Un bambino già grande ed autonomo nel mangiare può imboccare il fratello più piccolo, ma solo usando cibo già preparato dalla mamma e solo con la sua supervisione. Altrimenti, sarebbe come pretendere che una bambina diventi subito madre; ha tutte le potenzialità, ma finché il suo sviluppo non è completo, non può esserlo. Ne deriverebbero gravi conseguenze per il suo corpo acerbo!
13Ora, chi si nutre ancora di latte è ignaro della dottrina della giustizia, perché è ancora un bambino. 14Il nutrimento solido invece è per gli uomini fatti, quelli che hanno le facoltà esercitate a distinguere il buono dal cattivo. (Ebrei 5, 13-14)