Gesù conosce per esperienza quello che viviamo

1Ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. 2In tal modo egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anch’egli rivestito di debolezza; 3proprio a causa di questa anche per se stesso deve offrire sacrifici per i peccati, come lo fa per il popolo.

4Nessuno può attribuire a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. 5Nello stesso modo Cristo non si attribuì la gloria di sommo sacerdote, ma gliela conferì colui che gli disse:

Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.

6Come in un altro passo dice:

Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek.

7Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; 8pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì 9e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, 10essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote alla maniera di Melchìsedek. (Ebrei 5, 1-10)

Non c’è nessuno che possa capire la nostra difficoltà e la nostra sofferenza quanto Gesù. Egli sa bene che la preparazione alla missione e la crescita nello Spirito avvengono tra dure prove e afflizioni. Gesù aveva avuto dal Padre la missione di diventare l’Eterno e il Perfetto sacerdote e non poteva raggiungere questo scopo senza immedesimarsi nella condizione di coloro per cui avrebbe interceduto. La morte di cui si parla al v.7, da cui Gesù chiese di essere liberato, è la morte dello spirito, quella condizione in cui la Vita di Dio è spenta e soffocata per fare spazio ai propri interessi ed egoismi. Gesù fu esaudito “per la sua pietà”, non nel senso in cui comunemente la intendiamo, bensì timore di Dio, ubbidienza, come suggerisce il termine del testo originale. Quindi Gesù Uomo fu salvato dalla morte spirituale per mezzo della Sua ubbidienza al Padre: un’ubbidienza che ha imparato attraverso “le cose che patì”.