Gesù è il Messia?

28La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: 29“Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?”. (Giovanni 4, 28-29)

Per la donna samaritana tutto cambia, e quando torna al villaggio non ha più vergogna dei suoi concittadini, ma racconta di quell’incontro inatteso con Gesù. Torna indietro leggera e libera, perché ha lasciato ai piedi di Gesù ciò che la legava al passato (simboleggiato dalla brocca, v.28). Nonostante le rivelazioni ricevute però sembra ancora incerta. Gesù è il Messia?

Di fronte a questa domanda, che viene posta ad ognuno di noi, non possiamo fare altro, inizialmente, che fare silenzio ed osservare. Non ha senso infatti rispondere sulla scia dell’emozione, o dell’entusiasmo, o del cinismo; e non possiamo nemmeno affidarci a ciò che la gente dice, si trattasse pure di qualcuno che conosciamo da sempre. Nessuno può rispondere a questa domanda per noi.

I concittadini della samaritana non dànno subito un giudizio o un’opinione; non si basano solo su ciò che sentono dire da lei.

30Uscirono allora dalla città e andavano da lui. (Giovanni 4, 30)

Essi agiscono saggiamente, non si pronunciano senza aver bene osservato Gesù e ciò che fa. Non restano immobili nella loro quotidianità, si mettono in discussione e vanno da Gesù. Senza la testimonianza della donna, forse non Lo avrebbero mai incontrato, forse non avrebbero mai saputo che il Messia era seduto al pozzo del loro villaggio. Il Signore può fare tutto, ma si serve delle persone per compiere i Suoi benedetti scopi: anche di una peccatrice evitata da tutti.