I tempi del Signore

Vivere di corsa, in affanno, guardare l’orologio e fare i conti con la tirannia del tempo. Code in macchina, traffico, orari non rispettati. Fare dei progetti e ritrovarsi poi a notare che non si riesce a fare tutto. Attese, impegni annullati, fatica e tanto nervosismo. Stanchezza, stress e poca soddisfazione.

Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e Io vi ristorerò.

Chi, tra le persone che conosciamo, sa farci una proposta simile? Chi, dandoci una sola occhiata, capisce quanto abbiamo bisogno di fermarci? Al massimo, riuscirò a trovare qualcuno che mi rimprovera bonariamente, facendomi notare che non vale la pena affannarsi per così poco. Qualcuno che, certo a fin di bene, è pronto a farmi vedere i limiti a cui cedo, pur di portare a termine i miei impegni. Avvisi, affettuosi rimproveri, sollecitazioni. Ma nessun invito.

Gesù, come un attento osservatore, ci vede stanchi e non si limita a metterci in guardia da futuri affaticamenti. Passa direttamente alla fase successiva: “Venite a Me, e Io vi ristorerò”. Che bello, nessun rimprovero. Nessun “te l’avevo detto… ma cosa fai… ancora ti confondi con questa cosa…”. Nessun “se dessi retta a me…”. Ma solo un invito: “Vieni da Me e troverai quello che il mondo non sa darti, la Mia pace e il Mio ristoro”.

Gesù ci conosce e ci viene incontro, prima ancora che noi glielo chiediamo. Ci precede, progettando per noi un momento di relax. Sa cosa ristora la nostra anima e ci invita a trascorrere del tempo in Sua compagnia. Non ci dice di isolarci, di estraniarci o di mollare tutto da un momento all’altro, ci dice solo che sa bene cosa ci serve per riprenderci dal nostro tran tran. Poi starà a noi, dopo aver goduto della Sua dolce compagnia, capire se c’è qualcosa da ridimensionare nella nostra giornata.