* Atti 10 (tutto, qui vv. 34-44): 34Pietro prese la parola e disse: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, 35ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. 36Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti. 37Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 39E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, 41non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio. 43Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome”.
Gesù non fa preferenze di persone. Il suo messaggio è stato diffuso soprattutto tra gli ebrei, ma dopo la sua morte e resurrezione comincia a spargersi anche in zone remote e ad interessare pure i pagani. Cornelio ad esempio, come leggiamo in Atti 10.
Il compito degli apostoli è andare per il mondo e diffondere la lieta novella. Questo è il dovere dell’inviato e Gesù ha dato loro un preciso mandato, presentandosi a loro, come dice Pietro, dopo la sua morte. Non parlando in parabole, ma mostrando direttamente il regno.
L’autorità prima di “comandare”, riceve un ordine da Dio in persona.
Non ci si improvvisa autorità, ma si viene preparati a questo, stando a lungo a contatto col Maestro. Cristo dimostra loro ogni volta cosa fare e come farlo. Poi tutti gli apostoli si spargono, nei luoghi a Lui più graditi.
Consideriamo un onore essere stati scelti da Dio per diffondere la Parola. Pietro stesso definisce “prescelto” chi ha avuto la grazia di vedere Gesù risorto e ha ricevuto da Lui l’ordine di dargli testimonianza e di attestare al mondo che è Lui giudice dei vivi e dei morti. È Lui che ha in mano il destino dell’umanità, e che ci ha convinto, per mezzo del Suo Santo Spirito, quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
Non stupiamoci che il Signore ci chieda di spostarci, che ci renda uomini itineranti ed esiga da noi una certa mobilità. L’ha sempre chiesto ai Suoi! Ciò deve renderci felici, perché Lui ci ha scelto a servire, dopo il nostro sì e la nostra fede più completa.
Non sbuffiamo nel fare km e km, non innervosiamoci per attese o tempi morti, ma ripensiamo al Signore: Egli ha viaggiato per uno solo, per riprendere una pecorella, affrontando insidie ben più grandi delle nostre. Certamente il nostro viaggio è benedetto, perché è nella Sua volontà e porterà frutto!
Il Signore ci protegge sempre e ci custodisce, andiamo con serenità dove Lui ci manda e non temiamo insubordinazioni in nessun luogo. Tutti indietreggeranno di fronte a noi, perché siamo Suoi inviati e il nostro volto è il Suo.
Andiamo in ogni ambiente con questa preghiera nel cuore: “Benedicimi Signore, benedici queste mura e tutte queste persone. Passa dappertutto ed opera. Sono pronto a fare la tua volontà, ora e sempre.”