IL PERDONO DI DIO_parte I

* Luca 9, 62: Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno dei cieli.

Se c’è una cosa che l’uomo fa fatica a perdonare, questa è il tradimento. È un torto subito difficile da buttare giù: avevo affidato il mio segreto, il mio cuore, la mia fiducia e le mie aspettative in qualcuno che non è stato all’altezza della situazione; adesso sono deluso e non so come fare. Vorrei tanto perdonare per riavere, intatto, tutto ciò che è sparito da un giorno all’altro. Ma non ci riesco, troppo profonda è la ferita e non sono capace di dimenticare. Non riesco ad andare avanti, ma sono fermo nel mio presente a piangere quello che non c’è più e che non può tornare.

Il Signore conosce bene il nostro cuore, nulla gli è nascosto e sa perfettamente quello che provo adesso. È lì a consolarmi e ha un consiglio da darmi: “Ricordati del mio abbraccio. Non ti è mancato neppure il giorno in cui eri lontano da Me.”

Gesù è il mio Maestro e, come sempre, ha fatto esperienza di quello che sto passando. Lui è stato tradito in modo crudele da chi aveva più vicino: Giuda, Pietro, per fare due nomi. Gesù confidava in loro, li amava profondamente e soffriva già per quello che avrebbero fatto. Già sapeva del bacio traditore, già sapeva del rinnegamento.

Lo sapeva già, eppure li amava. Eppure lavò i loro piedi prima del calvario. Eppure consegnò a Pietro le chiavi del Regno.

Gesù mi sta adesso consolando e mi fa una proposta: dimenticare. Come ha fatto Lui, con i suoi apostoli e anche con me. Io non sono perfetto con Lui, io l’ho rinnegato spesso con le mie consapevoli scelte sbagliate, con i miei idoli e con le mie cadute. Eppure Lui è lì a porgermi il Suo abbraccio e a stringermi forte. Senza essersi legato al dito nulla. Solo con la felicità di vedere un figlio tornato a casa.

Questo mi chiede Gesù: “Ricordati del mio Amore per te, quando qualcuno ti farà soffrire. Ricorda quanto e quante volte Io ho perdonato te. Dona il Mio perdono ad altri e non pensarci più. Nessuno è perfetto e sempre all’altezza della situazione. Neppure tu.”

Gesù mi indica una strada e mi chiede di imboccarla. Mi dà mille prove della sua validità e mi chiede di umiliarmi: “Chiedi perdono tu”, arriva a dirmi. “Chiedi perdono a Me e a chi ti ha fatto del male”.

Che cosa? Subisco un torto e devo chiedere al mio persecutore il perdono? Certamente. Dio lo ha fatto. Ha umiliato Se stesso fino alla morte di croce, ha raccolto a uno a uno tutti i dispersi, ha innalzato gli umili. Gesù ha sempre mostrato il Suo abbraccio al peccatore. Adesso ci chiede di fare altrettanto. Qualcuno ci ha fatto soffrire o continua a farlo? Porgiamogli l’abbraccio di Gesù. Andiamogli incontro come Lui fa sempre con tutti noi. Non è infatti possibile andare dal Signore con questioni in sospeso nel cuore.