IL SIGNORE È IL MIO PASTORE: NON MANCO DI NULLA

Pensiamo ad un viaggio. Stiamo per partire. Abbiamo preso tutto? Biancheria, spazzolino, vestiti di ricambio. Abbiamo controllato più volte, ci sembra che tutto l’occorrente ci sia, quindi… partenza! Poi, solo quando si presenta la necessità, ci accorgiamo che non c’è un articolo di fondamentale importanza. Potevamo aver pensato anche a questo! Ma non è sempre facile organizzare una valigia, senza fare esperienza della situazione futura. Ognuno fa delle previsioni, ma non è possibile immaginare concretamente tutto ciò che si verificherà di lì a poco.

* Marco 6, 8-9: E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.

Come è diversa la valigia proposta da Gesù per i suoi discepoli! Eppure essi avrebbero intrapreso un viaggio lungo e ricco di avventure, imprevisti… Eppure Gesù non considera minimamente le esigenze – anche fisiche – dei suoi. Potevano aver fame, sentire freddo, aver bisogno di comprare qualcosa di necessario durante il viaggio. E invece… il Signore chiede espressamente di non portare nulla! Non lascia la situazione non chiarita, ma spende alcune parole e si raccomanda di non appesantirsi in nessun modo! Perché questo estremismo? Qui stiamo parlando di oggetti indispensabili per affrontare un viaggio, non di capi in più o di articoli superflui. I discepoli di Gesù non hanno forse fame, o sete, o freddo, o sonno? Non sono uomini come noi?

Gesù, con queste parole, vuole insegnarci un concetto fondamentale: se c’è Lui con noi, non manchiamo di nulla. Abbiamo come firmato un assegno in bianco, abbiamo affidato la nostra eredità nelle Sue mani, abbiamo messo la nostra vita al Suo servizio. Abbiamo deciso di seguirlo e, quando stiamo con Lui e lo scegliamo, niente ci può mancare. È una logica conseguenza di aver scelto come amico il Re dei Re! Non abbiamo bisogno più di nulla che proviene dalle nostre tasche o dai nostri sforzi e, d’ora in avanti, vivremo della Sua abbondanza e della Sua gratuità. Tutto quello che avevamo ottenuto con la nostra bravura e con il nostro io, va lasciato a casa. Da oggi in poi, non saranno i nostri sacrifici a permetterci il nutrimento, ma solo il suo Amore per noi. È Gesù che, con attenzione, non ci farà mai mancare nulla. Questo perché noi lo abbiamo scelto come Signore della nostra vita e abbiamo lasciato tutto per Lui. Ogni ricchezza, ogni affetto, ogni eredità. Tutto è rimasto a casa. Adesso ci siamo solo noi e Lui, e Gesù ci donerà ogni volta ciò di cui abbiamo bisogno.

Quanto è diverso il sapore del pane che proviene dalla mano di Gesù e non dalla nostra! Quanto è dolce essere rivestiti dagli abiti che Lui ha scelto per noi e non da quelli comprati in un prestigioso negozio! Che abbondanza! Stare con Gesù è vivere nell’abbondanza, non nell’indigenza! Chi segue Gesù ha sempre tutto l’occorrente: abiti, denaro, cibo in quantità. Ma ogni cosa ha un gusto nuovo, perché passa per la benedizione del Dio vivente! Quel pane che mangio non è frutto del mio lavoro, ma della Provvidenza che mi assiste e che vigila sul mio appetito! Quella tunica non è un capriccio acquistato per stare dietro alla moda, ma il concreto interesse di Gesù a non farmi prendere freddo! Che prospettiva diversa da quella precedente!

Stare con Gesù, averlo messo al primo posto ci apre a una strada mai conosciuta: il vivere della sua Provvidenza. E la Provvidenza di Dio non consiste nelle briciole, ma nel meglio al mondo!

Lasciamo tutto nelle mani di Gesù, e la benedizione scorrerà abbondante ogni giorno. Non preoccupiamoci più di nulla, anche se a volte non sarà semplice capire le Sue scelte. Egli conosce la strada e noi dobbiamo fidarci  solo del Maestro.