Il vangelo non va dimostrato

 22Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. (Giovanni 4, 22-24)

Tutte le filosofie del mondo cercano la verità, e ognuna pretende di averla trovata, ma la Verità non è una teoria, bensì una persona, Gesù!

La Verità non va dimostrata; va vissuta, conosciuta e frequentata. Gesù ha percorso la Palestina predicando, non filosofeggiando. Non cercava di convincere gli ascoltatori, chiunque essi fossero, perché Lui è la Verità, che si mostra e basta.

Paolo, che pure era un sapiente di Israele, aveva capito che la sua missione non era convincere le persone, ma portare un annuncio. Tale è il Vangelo: la buona notizia. Una notizia non va dimostrata, va solo data così com’è, senza fronzoli, senza alterazioni, senza dimostrazioni.

Chiunque può riportare una notizia, non serve che abbia fatto studi particolari! Ciò che si richiede ad un annuciatore è la fedeltà nel riportare il messaggio, tutto intero, senza cambiamenti e senza indugi.

Ecco perché il Signore predilige rivolgersi alle persone semplici, coloro che non sono stare inquinate dalla sapienza di questo mondo. Esse con maggiore facilità accettano la Verità.

8La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.
(Salmo 18/19, 8)