Il grembiule. E’ un indumento molto particolare, e di primo acchito non lo consideriamo un vero e proprio abito, ma più un accessorio. In realtà esso è indispensabile per quei momenti in cui la nostra missione non è combattimento, ma servizio.
Solo chi fa un lavoro di fatica sa bene quanto è importante un grembiule. Non è solo un piccolo pezzo di stoffa ricamato, come quello che usiamo a casa per cucinare, ma un vero e proprio abito che copre il più possibile il corpo. A seconda dell’uso, è realizzato in materiali diversi, anche molto resistenti come gomma o cuoio, ed è dotato di tasche adatte a contentere attrezzi (ad esempio i grembiali da fabbro o da falegname).
Il grembiule va indossato sopra abiti comodi e minimali, che facilitino i movimenti; sarebbe ridicolo metterlo sopra l’abito da cerimonia o sopra l’armatura, e non solo per motivi estetici. Infatti, quando abbiamo il vestito della festa veniamo serviti da Dio perché siamo i Suoi commensali; quando combattiamo il maligno non ci asserviamo a lui. Il grembiule ha senso solo quando serviamo il prossimo e i piccoli che Dio ci dona. In questo caso, il Signore ci suggerirà di spogliarci, abbandonando i nostri abiti e vestendo solo un panno da servo, proprio come ha fatto Lui.
3Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita.5Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. […]12Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Sapete ciò che vi ho fatto? 13Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. 15Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. 16In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. 17Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. (Giovanni 13, 3-5; 12-17)
Gesù inizia a lavare i piedi ai discepoli solo dopo essersi spogliato; appena ha terminato il servizio si riveste, perché la Sua identità non si è alienata né svilita in ciò che ha fatto.
Gesù si spoglia della dignità di Figlio del Re per cingersi di un asciugatoio, diventando così Servo. Il Suo nuovo abito si impregna delle impurità dei discepoli: ciò che li rendeva sporchi, ora macchia Gesù, e ciò conferma il vero servizio. Proprio come una mamma: ha occhi stanchi per le notti insonni, ha macchie di rigurgito o di pappa sui vestiti, ma non si sente umiliata da queste cose, perché si interessa unicamente del benessere del suo bambino. Nessun vero servitore mormora per i disagi che deve affrontare.
Il servizio è amore, e si concretizza nel fare; se il grembiule che indossiamo rimane pulito e immacolato, vuol dire che non abbiamo servito nessuno, che non ci siamo “sporcati le mani”, come si suol dire. Un grembio da cuoco sarà lordo di patacche di cibo e di unto; quello da fabbro di bruciature e fumo; quello del pescatore puzzerà di pesce… e così via. Anche il grembiale del Salvatore del mondo è sporco: di peccato, di sozzure, di malattie e di obbrobri del mondo.