La cena del Signore_parte II

Beati gli invitati alla cena del Signore, passeranno la serata più bella della loro vita, perché si sentiranno amati, cercati, ascoltati come mai era accaduto. Confesseranno gli aspetti più importanti che li riguardano, e finalmente sapranno che Qualcuno li capisce davvero e li conosce da sempre. Non solo Gesù ci invita a cena (questo è il gesto d’intimità più grande che un uomo possa offrire), ma ci dà anche il pasto più buono del mondo: Se stesso. Gesù ci invita ed è pure cibo per noi. È cibo, perché è solo di Lui che abbiamo bisogno: è da Lui che troviamo la linfa e da Lui riceviamo il necessario per andare avanti. Ci dà salvezza e ci mantiene saldi, ci dona speranza e ci cambia nel cuore. Io mangio del mio Signore ed Egli viene con più profondità ad abitare in me! Dio vive in me!

Ecco perché “eucarestia” significa ringraziamento: piego le mie ginocchia e mi inchino al Re dei Re, che vuole donarmi la sua vita in abbondanza con il suo sacrificio per me. Il Signore è il mio custode e, per prima cosa, pensa a come nutrirmi! E se ha a cuore il mio nutrimento spirituale, come non baderà a tutte le altre mie esigenze?

Beati gli invitati alla cena del Signore, perché godranno di Lui nel modo più intimo possibile.

Che emozione essere a tavola con Gesù, parlare con Lui, aprirgli il mio cuore, sentirmi consolata e incoraggiata. Che emozione accorgermi che Lui vuol conoscere proprio me! È dei miei segreti che vuol parlare, perché brama di possedere il mio cuore! E io non solo riceverò quell’attenzione che nessuno sa darmi, ma mi nutrirò pure di Lui! Che privilegio degno della più importante beatitudine!

→ Dalla tavola tu puoi riconoscere chi viene da me da chi non viene da me. Valuta pure da qui le persone di cui vuoi l’amicizia. Io parlo di me nella tavola, e tu capirai cosa c’è nel cuore di ognuno proprio in questa circostanza precisa. Non la sottovalutare. Evita di stare a tavola con chi ti dà disagio: non viene da me ed è meglio per te non entrarci in confidenza. Ama tutti, ma non aprire il tuo cuore a chi non ti fa star bene a tavola. Io mi trovo in chi teme il mio Nome: con loro desidero che tu mangi, non con altri.

* 1 Corinzi 10, 14-22. (i pasti sacri. Non patteggiare con l’idolatria)