LA RICERCA DELLO SPOSO_parte II

L’uomo ha un naturale e spontaneo bisogno di sicurezze. Desidera ogni giorno sentirsi tranquillo e in grado di risolvere qualsiasi avversità. È fatto così: ha bisogno di protezione e cure continue, deve andare a dormire sapendo che tutto va come deve e che domani sarà un altro giorno d’amore e di sicurezza. Dio asseconda spesso questo desiderio umano, gode nel vedere la sua creatura prediletta serena e rilassata, e ama farla star bene.

Ma ciò che l’uomo desidera non corrisponde sempre a verità: spesso ci sono giornate difficili, sorgono problemi improvvisi, si creano dinamiche poco gestibili e tutto sfugge dal controllo e da ogni premeditazione. La vita va così. E in quel giorno, l’uomo cosa fa? Pensa subito che Dio lo abbia abbandonato? Che non lo ami più come prima? Che si sia distratto? Forse non arriverà a pensare questo, è troppo dopo averne conosciuto l’Amore infinito e la Sua pazienza. Ma certo ne rimarrà turbato, questo sarà per lui una prova: dove si trova oggi il Signore? Perché sta in silenzio? Cosa è cambiato da ieri?

Bè, non è cambiato proprio nulla, la Sua custodia e il Suo amore non possono venire mai meno. Non mi abbraccia oggi meno di ieri, solo perché io non lo sento più. Non mi ha lasciato sola, anzi. È lì che guarda ogni mio movimento, che geme per ogni mio dolore, che prova dispiacere per il mio attuale smarrimento, che sente ogni mio grido e invocazione a Lui. Dio non si sposta da me, non mi lascia mai. Sono io che non lo sento e vedo più, ma Lui è sempre lì. Dove era la notte scorsa, dove sarà anche questa e nella successiva: al mio fianco.

* Luca 24, 5-6: Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato.

Spesso, al primo problema, crediamo che Gesù si sia distaccato da noi, che ciò dipenda da una nostra mancanza nei suoi confronti, che abbiamo sbagliato in qualcosa e che per questo Lui si sia allontanato. Gesù non ragiona così, mai. Non se ne va proprio alla prima nostra difficoltà, non è meschino come noi uomini. Gesù non si mostra solo se noi siamo bravi e se ne va solo se prova disgusto per i nostri errori. Gesù non ha questi sciocchi e deludenti criteri umani: Lui non ci lascia mai e vuole educarci a cercarlo in modo diverso. Non con disperazione e ansia, ma con la certezza nel cuore. Quale? Che Lui ci ama sempre e comunque, e che provvederà a tutto! È risorto, non è qui! Ha vinto anche quel male che ci ha colpito nella nostra giornata. Non ci sta aiutando con risorse umane, ma con l’insegnamento più grande e più bello al mondo:

“Io ho sconfitto ogni male, con la mia morte e resurrezione! Ecco quello che ho fatto per amore tuo! Ecco cosa ho fatto oggi per te, che sei così disperata e ansiosa!”

Non è qui, è risuscitato. Sta operando per tutti noi con le sue risorse celesti. Non si limiterà a un abbraccio o a un “Coraggio, può succedere”, ma arriverà a essere inchiodato a un legno di croce per dimostrare quanto ci ama e quanto è disposto a fare per noi.

*Matteo 28, 7: È risorto dai morti, e ora vi precede in Galilea: là lo vedrete.

Sono in ansia perché non sento Gesù con me, ma Lui ha già operato, nel frattempo, il Suo sacrificio per me. Lo sto cercando, quando Lui ha già risolto tutto e mi precede nella via di casa. Che Gesù meraviglioso! Che amore infinito! Tornerò a casa, dal mio sposo e là lo troverò.

* Cantico 6, 1-3: Dov’è andato il tuo diletto, o bella tra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché noi lo possiamo cercare con te?

Il mio diletto era sceso nel suo giardino fra le aiuole del balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere i gigli. Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me; egli pascola il gregge tra i gigli.