La volontà del Padre è tutto

La volontà del Padre per ciascuno di noi è il disegno che Egli ha pensato per la nostra vita: saremo guidati passo per passo secondo tempi e modalità che solo Dio conosce. Tale progetto di sicuro non varcherà mai i confini della Legge, ma la volontà del Signore è superiore alla legge scritta. Un’indicazione che la legge di Dio ritiene giusta non è detto che lo sia per me in quel momento o in generale nella mia vita. Per esempio: se un uomo che sente la chiamata al sacerdozio ignora tale invito e si sposa, fa peccato di disobbedienza. Eppure sposarsi non è di per sé un peccato! In questo caso però lo sarebbe, perché quest’uomo andrebbe coscientemente contro la volontà di Dio. Ricordiamoci che il Signore approva sempre l’obbedienza e mai la ribellione.

28“Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va’ oggi a lavorare nella vigna. 29Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. 30Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?”. Dicono: “L’ultimo”. E Gesù disse loro: “In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.  (Matteo 21, 28-31)

Non basta sapere qual è la volontà del Signore, bisogna anche compierla, facendo tutto ciò che ci viene richiesto, attendendo il tempo opportuno. Il primo passo per conoscere la volontà di Dio è più semplice di quello che pensiamo. Basta ascoltare.

Dio ci parla, e lo fa in tanti modi. Ci parla nel cuore, donandoci la Sua pace ad ogni rivelazione che sia in Lui. Ci parla tramite le Scritture, che sono la Sua lettera per noi. Ci parla tramite i fratelli e sorelle nello Spirito, e per mezzo delle autorità che Egli stesso ha costituito nella nostra vita.

Non può esistere la vera ubbidienza senza l’ascolto. Non avrebbe senso, perché come si può ubbidire a qualcuno che non si è ascoltato? Se faccio qualcosa per il Signore senza averLo prima consultato, significa che non sto facendo la Sua volontà, ma sto agendo di mia iniziativa! Il Signore è buono e paziente con noi, e conosce la nostra umana debolezza. Ma il nostro modello deve essere sempre il Maestro, Gesù. Egli non ha mai fatto niente senza che gli fosse stato detto dal Padre. E, per conoscere la Sua volontà, pregava. Ci parlava, Lo consultava, Gli chiedeva tutto.

Ascoltare significa rivolgere tutta la nostra attenzione alla persona che parla e a ciò che dice. Ascoltare è il vero ed unico segno della nostra fede. Non c’è fede senza l’ascolto. Possiamo veramente dire di credere in Dio solo se siamo disposti ad ascoltarLo. Non c’è servizio o opera che tenga: se non sono preceduti da un ascolto attento non hanno valore, perché sono opere della carne, cioè del nostro io.

Tutta la rivelazione del Signore nell’Antico Testamento è un susseguirsi incessante di “Shemà Israel”, “Ascolta Israele”. Ecco perché San Paolo dice:

 17La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo.  (Romani 10, 17)

La nostra fede nasce quando ascoltiamo la Parola di Dio, ma non può continuare a svilupparsi se smettiamo di cibarci di ciò che il Signore dice.