L’apparenza inganna

7Il Signore rispose a Samuele: “Non guardare al suo aspetto né all’imponenza della sua statura. Io l’ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore”. (1 Samuele 16, 7)

Noi pensiamo di capire tutto di una persona guardandone l’aspetto esteriore: le fattezze, l’andatura, i gesti o l’abito che indossa. Si tratta di elementi che lasciano trasparire dettagli dell’interiorità; ma la gente spesso usa maschere e stratagemmi per dare un’idea di sé diversa da quella reale.

Il Signore non valuta una persona dall’esteriorità, bensì dal cuore; egli vede laddove nessun occhio umano può arrivare. Se valutiamo gli altri in base alle apparenze, stiamo favorendo l’iniquità e il pregiudizio.

1Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria. 2Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. 3Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: “Tu siediti qui comodamente”, e al povero dite: “Tu mettiti in piedi lì”, oppure: “Siediti qui ai piedi del mio sgabello”, 4non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi? (Giacomo 2, 1-4)

Non dobbiamo giudicare dalle apparenze, né fare preferenze di persone; però l’abito ha la sua importanza, altrimenti il Signore non insisterebbe a dire che ci vuole rivestire. Quindi, dobbiamo o non dobbiamo dare importanza al vestito?

No, se ci condiziona nell’amore per il prossimo, spingendoci a giudicarlo.

Sì, se siamo chiamati ad assolvere una specifica funzione. Non a caso si dice “essere rivestiti di un ruolo”.

Prendiamo ad esempio infermieri, dottori, operai, impiegati… dall’abito che portano riconosciamo le loro specifiche mansioni. Le loro divise sono state studiate e confezionate appositamente per il compito che deve essere svolto, in termini di praticità, convenienza, riconoscibilità.

Anche il Signore cuce per ognuno di noi l’abito che ci contraddistingue. Egli non fa mai vestiti in serie perché tutti noi, fratelli e sorelle in Cristo, siamo diversi. Dio confeziona solo abiti su misura, per cui nessuno può indossare il vestito di un altro: lo strapperebbe o ci nuoterebbe dentro.

Siamo figli di Dio, lavati con il Sangue prezioso di Gesù: il candore delle nostre vesti  deriva tutto dalla Fonte del Suo costato. Però ognuno di noi ha doni, carismi e talenti diversi, che caratterizzano il nostro abito come decori preziosi e unici.