L’uomo vecchio – siate santi

Quando abbiamo incontrato Gesù, l’abbiamo riconosciuto come nostro Salvatore: sappiamo che Lui ha portato sulla croce tutto di noi, uomo vecchio compreso. Dio ha fatto nuove tutte le cose, ci ha donato il Suo Santo Spirito e noi siamo rinati dall’alto. Crediamo a tutto ciò, ma dobbiamo ammettere che, anche dopo la nuova nascita, abbiamo continuato a combattere con difetti e limiti della nostra vecchia natura e non sappiamo da cosa dipenda questa situazione.

Diamo la colpa al fatto di avere peccato e di essere ricaduti nelle vecchie abitudini; oppure pensiamo di avere un certo difetto a causa dell’influenza dei genitori o dei parenti. Ma molto spesso non si tratta né dell’uno né dell’altro caso.

Pensiamo allora che se pregassimo di più, o meglio, non avremmo quel problema; se solo facessimo questo o quello, allora saremmo migliori. Oppure ci rassegnamo: siamo così e basta. Ci rendiamo conto che abbiamo un limite, o anche più di uno, e la conclusione a cui perveniamo è che siamo fatti in questo modo e non possiamo cambiare.

Oscilliamo tra l’ipocrisia e la disperazione. L’ipocrisia, perché pensiamo di riuscire a tenere nascosto l’uomo vecchio con i nostri vani e malcelati sforzi. La disperazione, perché ci siamo rassegnati a mostrare la parte più brutta di noi, sperando che gli altri ci capiscano.

Queste situazioni non vengono dal Signore. Ma soprattutto: non è un problema di peccato o di retaggi ancestrali. Dio permette che nasciamo a nuova vita portando addosso un limite che diventa una meravigliosa opportunità affinché il Signore possa mostrare la Sua potenza in noi!

Forse non abbiamo mai considerato la cosa da questo punto di vista, e cioè che il nostro carattere pieno di difetti, il nostro uomo vecchio, potesse essere un’opportunità. Ovviamente non può esserlo senza l’aiuto del Signore, senza che Egli, passando, ci guardi e ci venga a trasformare.