Nelle mani del Vasaio

13Come l’argilla nelle mani del vasaio
che la forma a suo piacimento,
così gli uomini nelle mani di colui che li ha creati,
per retribuirli secondo la sua giustizia.
(Siracide 33, 13)

Appena nati dall’alto siamo ancora materia spirituale informe; poi, pian piano, veniamo plasmati per assomigliare sempre di più al modello, Gesù. Per prima cosa, Dio si occupa del materiale di cui siamo fatti. Come ogni esperto vasaio, il Signore sa che l’argilla deve essere purificata prima di essere utilizzata, perché può contenere sassolini o sali non disciolti… essi rappresentano tutte le impurità che inquinano il nostro cuore. Se l’argilla non viene purificata, può comunque essere lavorata e cotta, ma il rischio che l’opera si rompa nella fornace è molto alto.

Una volta eliminate le scorie, l’argilla prende il nome di creta e può essere lavorata, ma deve essere ben bagnata: accostiamoci all’acqua dello Spirito Santo e della Parola di Dio per essere irrorati e resi plasmabili! Un cuore arido e secco si spezzerà sotto le Mani di Dio, che non potrà portare avanti la Sua opera.

Quando la creta ha assunto la forma voluta, viene fatta seccare a temperatura costante; l’aridità permessa da Dio è utile, a questo livello di lavorazione, per fissare la forma del vaso. E’ il momento in cui le consolazioni sensibili del Signore svaniscono, per verificare se siamo stabili nella fede o se cerchiamo solo le Sue benedizioni. L’aridità sembra una fase dura, ma è solo preparatoria per la fornace delle prove!

Le temperature nella fornace sono elevatissime, ma se l’argilla è pura non si romperà. Dopo le prove, il vaso è terminato e pronto. Può essere già utilizzato, ma la Mano dell’Artista darà, con il Suo amore, il tocco finale: la decorazione. E’ ciò che distingue visibilmente ogni vaso dall’altro, e che rappresenta l’amore unico di Dio per ogni Sua creatura.