Non basta il sentito dire…

11In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. (Giovanni 3, 11-13)

Gesù è l’unico “competente in materia”. E’ il solo che può rivelarci cose che nessun altro uomo può dirci. Nessuna testimonianza umana su Dio è valida, tranne quella di Gesù. Nessun altro può dirci cose veritiere di Dio, su questa terra, perché nessun uomo l’ha mai visto, tranne Gesù.

Ogni religione che parla di Dio senza passare attraverso il filtro di Gesù è vana, perché l’uomo non può arrivare da solo a conoscere Dio.

Inoltre, ognuno di noi ha bisogno di fare un incontro personale con Gesù, perché conoscerLo solo tramite la testimonianza di un’altra persona, fosse anche un fratello nella fede o padre/madre spirituale, è altrettanto vano. C’è un momento in cui ogni stampella va gettata, se vogliamo veramente conoscere il nostro unico vero Padre e correrGli incontro. Non abbiamo bisogno di nessun altro, se non di Gesù, per farlo.

5Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. 6Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: “Vuoi guarire?”. 7Gli rispose il malato: “Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me”. 8Gesù gli disse: “Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina”. 9E sull’istante quell’uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. 10Dissero dunque i Giudei all’uomo guarito: “È sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio”. 11Ma egli rispose loro: “Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina”. (Giovanni 5, 5-11)

Se leggiamo questo episodio da un punto di vista simbolico, ci accorgiamo che talvolta siamo come il paralitico: immobili nella nostra incredulità, incapaci di fare anche un solo passo nella fede senza l’appoggio di altri. Attendiamo di venire buttati nel mare della fede e non ci rendiamo conto che Gesù è accanto a noi.

Altre volte, invece, non rispettiamo la rivelazione personale di Gesù in coloro che ci circondano. Il rischio, in questo caso, è di contraddire le parole del Signore e di diventare ciechi nei confronti dei miracoli che Egli fa.