NON TI HO DETTO CHE, SE CREDI, VEDRAI LA GLORIA DI DIO?_parte I

* Giovanni 11, 38-44: Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: “Togliete la pietra!”. Gli rispose Marta, la sorella del morto: “Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni”. Le rispose Gesù: “Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?”. Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: “Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato”. E, detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare”.

Che cos’è la gloria di Dio? In questo caso, è un morto resuscitato. Un evento umanamente impossibile. Un qualcosa che nessuno ha mai visto, di impensabile e di straordinario. La gloria di Dio è inimmaginabile per noi uomini. La nostra intelligenza e la nostra esperienza non possono farci arrivare a tanto. Non possiamo neppure minimamente concepire le cose che Dio è in grado di fare per noi e per chi lo ama. E come facciamo a credere a ciò che non possiamo neppure contenere nella nostra mente? Come fa Dio a chiederci di avere fede in cose che non possiamo neanche elaborare col nostro cervello?

Gesù ha pianto per l’amico Lazzaro. È arrivato al sepolcro quattro giorni dopo la morte del giovane e si trova di fronte la sorella del morto Marta. Ha atteso da Dio il momento opportuno per arrivare da questa famiglia e ha compiuto perfettamente la volontà del Padre. Quale era?

Dimostrare che Dio è un Padre che dà ascolto al lamento del figlio ed è pronto ad accontentarlo per donargli la Sua consolazione. In questo caso, non subito, ma dopo alcuni giorni. Così il popolo avrebbe visto. Così il popolo avrebbe capito che Dio non manca mai ad un invito, non disattende mai una promessa, non lascia mai da solo qualcuno quando ha più bisogno di Lui.

Dio è già con Marta e Maria quando Lazzaro muore. Ma loro non lo sanno, non riescono a vederlo, sono troppo disperate. Gesù sta già piangendo per la situazione. Ha compassione di tutti e vorrebbe già essere fisicamente con loro, ma non è ancora il tempo.

Dio ha deciso che, con questa morte, darà una prova decisiva della regalità di suo Figlio. Per questo lo fa attendere. Dio lo manderà dalle sorelle quando tutto è perduto e quando il lutto è stato accettato. Insomma, quando tutti si sono fatti una ragione dell’evento, quando le recriminazioni sono finite e si sta per tornare alla normalità. Allora Gesù compare. Allora il Figlio di Dio interviene con la Sua autorità. Allora, quando non c’è più niente da sperare o da credere. Quando i giochi sono fatti, Dio arriva e cambia tutto. Allora sconvolge le sicurezze e le credenze umane.

Un morto resuscitato. Evento impossibile, non credibile. Eppure, la verità. Arriva Dio e compare la Vita. Arriva Gesù e, candidamente, dichiara a Marta che suo fratello resusciterà. Marta crede in Gesù, e pensa alla resurrezione finale. Il suo orizzonte si limita a questo concetto. La sorella Maria ha una fede ancor maggiore: Lazzaro non sarebbe morto, con Gesù lì con loro. Questo è un fatto vero: nessuno muore se Gesù è un suo amico. Vale per tutti.

Ma non è questo che Dio ha in mente: Egli vuole dimostrare che Gesù è sempre presente, nella vita di quei fratelli come nella nostra, anche quando ciò non sembra.

L’uomo non è in grado di vedere Gesù quando il dolore lo invade e lo sconforto lo acceca. Non riesce a scorgerne la gloria, è incapace di vederne la luce e la misericordia. In lui c’è solo sofferenza e disperazione. Ma Gesù c’è. E può dimostrare questa verità arrivando quattro giorni dopo il lutto, quando le facoltà mentali dei presenti tornano alla normalità. Quando i loro occhi possono vedere, Dio permette il miracolo della Vita. Dio conduce là suo Figlio proprio quando tutti sono pronti a riconoscerne la regalità.

La resurrezione di Lazzaro è per gli uomini, non per Dio. Essa avviene per far vedere quello che Dio e suo Figlio compiono quotidianamente con tutti: il donarci la Vita vera. Non l’apparenza, non la falsità, non i discorsi di circostanza, ma la Vita vera.

Ecco che cos’è la gloria di Dio: la Vita vera. Il Figlio onora il Padre con la resurrezione del giovane, e mostra a tutti le qualità di Chi lo ha mandato sulla terra.