9Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
10venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11Dacci oggi il nostro pane quotidiano, (Matteo 6, 9-11)
Il Padre nostro, emblema della preghiera cristiana, mostra chiaramente che c’è un legame molto forte tra fare la volontà di Dio ed essere saziati. Le due cose sono l’una la conseguenza dell’altra: non si può essere nutriti dal Padre se prima non si è accolta la Sua volontà, qualunque essa sia. Solo così possiamo mettere a morte il nostro io: attendendo che si instauri il Regno di Dio prima che siano soddisfatte le nostre necessità.
Noi invece vorremmo fare il contrario: garantirci la “pancia piena” e poi metterci a disposizione di Dio. Ma è sbagliato fare leva sulle nostre risorse umane per saziarci e non aspettare la provvidenza del Padre. Così facendo favoriamo l’instaurarsi di un regno, ma non quello di Dio: il nostro!
Inoltre, è molto difficile servire con la pancia piena, soprattutto se essa è satura di cose del mondo o del nostro io. Il nostro servizio sarà fasullo, perché intriso di opere della carne! Si dice infatti che “siamo quello che mangiamo”: è vero anche nel campo spirituale.
Abbiamo a disposizione il miglior cibo dell’universo: Gesù. Se ci nutriamo di Lui, rispecchieremo il Suo carattere, diverremo sempre più ubbidienti e sottomessi alla volontà del Padre, come Lui è stato. Gesù ci dona la vera vita, tramite Lui stesso, cibo celeste; lo fa per salvarci, ma anche per metterci in grado di vivere per Lui e non più per noi stessi. Nessuno infatti può compiere la volontà di Dio con le proprie forze. Anche se un credente è animato dalle migliori intenzioni, anche se ama sinceramente il Signore, non può seguire Gesù con le proprie capacità umane. E’ necessario nutrirsi della Parola, per conoscere la volontà del Padre, e nutrirsi dell’Eucarestia per avere la forza necessaria a compierla.
56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. (Giovanni 6, 56-57)