“Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.” (Luca 15,20)
Quanto tempo ad aspettare il superfluo: il rientro a casa di una persona, la telefonata che aspettiamo, il sì tanto desiderato… Noi aspettiamo sempre qualcosa di nostro. Noi attendiamo un bene che ritorna indietro, che ci spetta di diritto, di cui abbiamo estremo bisogno. Noi non attendiamo la Verità, la Luce nel mondo, la Vita e la Resurrezione… No, noi siamo qui a chiedere quello che manca solo ed esclusivamente ai nostri interessi. L’uomo non riesce ad aspettare il nuovo giorno per realizzare il regno di Dio, ma per veder realizzato il proprio. Obiettivi umani, tempi sprecati. Che cosa sfiorerà i pensieri dell’Eterno? Vede la Sua creatura, ma essa non pensa mai a Lui, non lo ricorda neppure in nessuna opera che sta compiendo. È Dio che attende noi, non il contrario! Il Padre è lì ad attenderci. Mettiamoci in cammino, perché non vi è altro posto migliore della Sua casa!