“Il timore del Signore è gloria e vanto, gioia e corona di esultanza.” (Siracide 1, 9)
Pensiamo ad una festa. La festa più importante dell’anno. Anzi, la più importante della nostra vita. Come ci prepariamo? Senz’altro non c’è il tempo per noi necessario. Anche se desideriamo che arrivi presto, ci sentiremo sempre non adeguatamente preparati. Come se la festa della vita meritasse da parte nostra ogni energia e dedizione. Come se, da come ci porremo, dipenda la nostra riuscita e il nostro successo. Tutto deve andare per il verso giusto: abito, capigliatura, scarpe. Salute, umore, perfino il tono della voce devono essere perfetti. Nel nostro cuore cresce sempre più l’emozione. La festa si avvicina, e ciò che avverrà subito dopo non sarà mai altrettanto bello. Ma cosa ci attrae fino a questo punto? Un’unica verità: è in quel giorno che si realizza il senso della vita, in cui scatta una molla che ci cambia per sempre. È in quell’emozione che tutto si gioca: si è presenti e solo questo conta. Il timore di Dio non è uno spavento o una sensazione da evitare: è come quell’emozione tanto attesa, con la consapevolezza che nulla sarà mai così importante.